AMERICA/BOLIVIA - “Se vogliamo vivere in pace, riconciliati, dobbiamo avere la capacità di ascoltarci e di cercare un dialogo sincero per trovare soluzioni ai problemi”: successo della Giornata di preghiera per il paese

lunedì, 3 dicembre 2007

La Paz (Agenzia Fides) - La giornata di preghiera indetta dalla Chiesa cattolica chiamata “Minuto di Preghiera Per la vita e la riconciliazione dei boliviani" è stata celebrata con successo a La Paz secondo quanto afferma D. José Rivera, Segretario della Commissione Episcopale delle Comunicazioni della Conferenza Episcopale Boliviana (vedi Fides 29/11/2007).
Secondo D. Rivera "molti boliviani stanno vivendo momenti di disperazione, di paura e di frustrazione. Purtroppo sono accaduti molti episodi di violenza", perciò è opportuno "parlare all'anima ed al cuore delle persone ed in maniera speciale a quelle che dirigono il paese nel campo sociale, politico, civile, a tutti i livelli". Si è riferito anche alla necessità di mantenere l'unità nel paese, perché "Dio ci ama tutti come fratelli e non vuole che viviamo nel confronto, il paese ha bisogno che siamo uniti più che mai. Per questo motivo è opportuna la preghiera, perciò abbiamo bisogno di un cuore sincero, molta fede e soprattutto di riconoscere Dio come nostro padre per poter riconoscere gli altri come fratelli".
Mons. Jesús Juárez, Vescovo di El Alto e Segretario Generale della Conferenza Episcopale, durante l'omelia di ieri, Prima Domenica di Avvento, ha chiesto che "Dio arrivi al cuore dei nostri governanti, delle nostre autorità e di ognuno dei boliviani, in questo tempo". In risposta all'invito di pregare per il paese, Mons. Jesús ha proposto di prendere questa pratica di pregare tutti i giorni a mezzogiorno. Ha ricordato anche gli ultimi messaggi della Conferenza Episcopale che chiedono a tutti di cambiare cuore e atteggiamenti, e che ci invitano a costruire la pace affermando che "abbiamo bisogno che la Bolivia cambi ma il cambiamento non si impone e neanche bisogna farvi resistenza, bisogna vivere nella libertà che il Signore ci ha dato". "In questi momenti - continua il Vescovo - se vogliamo vivere in pace, riconciliati, se vogliamo essere uomini e donne di perdono, dobbiamo avere la capacità di ascoltarci, di apprezzare le qualità dell'altro ed allora cercare un dialogo sincero per cercare di risolvere i problemi che ognuno ha interiormente in primo luogo, e, dopo, anche i problemi che ha il paese. La Chiesa insiste in questo dialogo”. (RG) (Agenzia Fides 3/12/2007: righe 24, parole 359)


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