EUROPA/ITALIA - Al via il 23 novembre la 7ª edizione della missione “Ridare la luce” di AFMAL e Aeronautica Militare che partiranno per il Mali, dove li aspettano bambini, giovani e anziani ciechi con la speranza di ritornare a vedere

mercoledì, 21 novembre 2007

Roma (Agenzia Fides) - Avrà inizio il 23 novembre 2007 la settima edizione della missione “Ridare la Luce” che per due settimane vedrà personale dell’Aeronautica Militare e dell’A.F.M.A.L. (Associazione con i Fatebenefratelli per i Malati Lontani) impegnato insieme a combattere la cecità provocata da malattie non curate, con particolare attenzione alla cataratta, che nell’Africa sub-sahariana colpisce circa 2 milioni di persone. Una collaborazione, quella tra l’AFMAL e l’Aeronautica Militare, avviata nel 2004 con la prima missione in Mali, proseguita negli anni a seguire in diversi stati africani quali Benin, Togo e Ghana.
Subito dopo l’arrivo in Mali la missione si dividerà in due: un gruppo resterà a Gao, la cittadina sulle rive del Niger già sede delle precedenti spedizioni di ‘ridare la luce’ in Mali; un altro proseguirà il viaggio in jeep, verso Ansongò, un piccolo centro circa cento chilometri più a sud, sempre sul Niger. In entrambe le località opereranno team misti di oculisti ed infermieri, sia militari che civili.
L’obiettivo primario della missione sarà quello di raddoppiare le operazioni di cataratta fino ad ora realizzate nelle scorse missioni, per arrivare alla cifra di 700 interventi chirurgici e circa 2.000 visite ambulatoriali.
L’équipe di questa missione, composta per un totale di 16 medici (tra oculisti ed anestesisti) e 14 infermieri, è formata da personale degli ospedali Fatebenefratelli di Roma (ospedale San Pietro), di Benevento (ospedale Sacro Cuore di Gesù), di Genzano (Istituto San Giovanni di Dio), dell’ospedale di Colleferro, del Sant’Eugenio, e da medici del Corpo Sanitario dell’Aeronautica Militare.
Il progetto “ridare la luce” ha realizzato ad oggi un totale di circa 1.800 interventi chirurgici di cataratta ed oltre 8.000 visite ambulatoriali. Dal 2003, infatti, due volte l’anno, un’equipe formata da personale medico, organizzatori e tecnici, parte dall’Italia alla volta dei Paesi dell’Africa sub-sahariana sia per fornire le cure mediche e chirurgiche non disponibili in loco, sia per addestrare medici e infermieri locali per la cura dei casi più semplici.
Per la prima volta, sarà presente, per l’intera durata della missione, un team della SIMO (Società Italiana Maxillo Odontostomatologica) con lo scopo primario di affrontare le problematiche della salute orale attraverso attività di prevenzione e cura svolte in loco.
(AP) (21/11/2007 Agenzia Fides; Righe:34; Parole:399)


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