ASIA/PAKISTAN - Mentre la società continua a protestare, i cristiani chiedono il rispetto della libertà e il cambiamento della elegge elettorale

venerdì, 16 novembre 2007

Islamabad (Agenzia Fides) - Resta tesa la situazione in Pakistan, dove la società civile e le minoranze religiose, fra le quali la comunità cristiana, continuano a chiedere la fine dello stato di emergenza e a sostenere un ripristino delle garanzie costituzionali, delle libertà individuali e dei diritti umani.
Il mandato del presidente Pervez Musharraf è scaduto e le Camere sono state sciolte, in attesa delle nuove elezioni annunciate per il 9 gennaio. Musharraf ha nominato capo di un governo “ad interim” il Presidente del Senato, Mohammedmian Soomro, 57 anni, membro del partito presidenziale Lega musulmana del Pakistan (Pml-Q), che dovrà guidare il paese fino alle elezioni legislative
Intanto sono stati revocati gli arresti domiciliari all’ex premier Benazir Bhutto, mentre l'opposizione si è mostrata compatta nel chiedere la revoca dello stato d'emergenza imposto il 3 novembre.
Il gen. Musharraf ha annunciato che smetterà la divisa entro il 1° dicembre, ma la classe politica nazionale, unita, dichiara la figura del presidente “inaccettabile e inconciliabile con la democrazia”. Musharraf ha detto che le leggi speciali sono indispensabili per garantire la sicurezza necessaria alle elezioni.
Il generale era stato scelto per un secondo mandato presidenziale il 6 ottobre scorso in un'elezione ancora “sub sudice” da parte della Corte Suprema. In base allo stato d'emergenza, il governo ha annunciato che il mandato di Musharraf, al potere dal 1999 con un colpo di stato militare, sarà prolungato fino a quando la Corte suprema (ormai epurata dai giudici ostili al generale), non si esprimerà sulla costituzionalità della sua elezione, forse la prossima settimana.
Intanto la comunità cristiana chiede il sostegno dei leader politici in Pakistan e della comunità internazionale per garantire alle minoranze religiose la necessaria libertà di coscienza e di religione, nonché il cambiamento del sistema elettorale che penalizza fortemente i cittadini che appartengono a minoranze religiose (gli elettori sono divisi per comunità religiosa e possono votare solo i loro correligionari). Nazir S, Bhatti, Presidente del partito politico “Pakistan Christian Congress”, e Direttore del “Pakistan Christian Post”, giornale che informa sulle condizioni dei cristiani nel paese, ha scritto una lettera aperta, indirizzandola al Capo del governo e a tutti i politici pakistani, per chiedere una variazione del meccanismo elettorale e la tutela dei diritti dei 15 milioni di cittadini cristiani presenti in Pakistan. (PA) (Agenzia Fides 16/11/2007 righe 28 parole 283)


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