AMERICA/CILE - Il Presidente della Conferenza Episcopale chiede solidarietà per le vittime del terremoto: indetta una colletta speciale in questo fine settimana in tutte le Sante Messe

venerdì, 16 novembre 2007

Santiago del Cile (Agenzia Fides) - Mons. Alejandro Goic Karmelic, Vescovo di Rancagua e Presidente della Conferenza Episcopale del Cile, dopo il terremoto che ha scosso mercoledì 14 novembre il nord del Cile, ha emesso un comunicato in cui partecipa in modo speciale ai difficili momenti che stanno vivendo tanti fratelli del nord, nelle diocesi di Calama, Antofagasta, Iquique ed Arica.
Il Presidente della Conferenza Episcopale eleva la sua preghiera al Padre chiedendo "il riposo eterno delle persone che hanno perso la vita, implorando contemporaneamente la pace e la consolazione per i loro familiari ed il sollievo per le vittime". Allo stesso tempo esprime la sua vicinanza alle famiglie che hanno perso la casa e i loro beni. "Ringraziamo per la preoccupazione delle autorità, degli organismi di volontariato e delle diverse istituzioni che hanno concorso nell’aiutare i nostri fratelli più colpiti" continua il comunicato.
Mons. Goic invita tutte le comunità ad un gesto di solidarietà, realizzando collette speciali e straordinarie durante la celebrazione delle Sante Messe di questo fine settimana, che saranno destinate in modo esclusivo a questo fine. Contemporaneamente chiede a tutti i fedeli di essere generosi con la campagna che sta realizzando Caritas Cile per raccogliere fondi per aiutare i disastrati. Il Presidente della Conferenza Episcopale conclude il suo comunicato chiedendo la protezione della Vergine Santissima per le terre più colpite dal terremoto.
Secondo dati dell'Ufficio Nazionale di Emergenza, il sisma ha investito una zona territoriale di poco inferiore a 710 kmq, tra le città di Arica ed Antofagasta, con intensità tra i 7,9 ed i 3 gradi, in quello che si conosce come il Grande Nord cileno, dove ci sono zone desertiche e villaggi costruiti di mattoni a secco, per le condizioni climatiche. Il terremoto è considerato uno dei più gravi registrati nella zona e il maggiore del decennio. Le città di Iquique ed Arica sono state le più danneggiate. Il sisma è stato avvertito intensamente dalle popolazioni del sudest del Perù e della Bolivia. Secondo gli ultimi dati si registrano 12 morti e più di 130 feriti, oltre a numerosi disastrati. Le principali strade della regione, compresa quella che unisce Iquique ad Arica, alla frontiera con il Perù, sono interrotte per le frane di rocce che le hanno investite. (RG) (Agenzia Fides 16/11/2007; righe 26, parole 377)


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