AFRICA/LIBERIA - “RIFONDARE LA CULTURA POLITICA DELLA LIBERIA PER USCIRE DEFINITIVAMENTE DALLA GUERRA CIVILE”

mercoledì, 29 ottobre 2003

Monrovia (Agenzia Fides)- “È il solito balletto sulle nomine fatto sulle spalle della povera gente” dice all’Agenzia Fides P. Mauro Armanino, Provinciale SMA, commentando il compromesso raggiunto tra il LURD (Liberiani Uniti per la Riconciliazione e la Democrazia), il principale gruppo ribelle liberiano e Gyude Bryant, capo del governo di unità nazionale, di recente installatosi nel paese. Il capo del governo ha acconsentito a rivedere alcune nomine di esponenti del LURD nel governo, e in cambio il gruppo di guerriglia ha rinunciato a sospendere il processo di disarmo.
“Più che seguire i vari valzer dei politici bisognerebbe sottolineare che questo governo finora controlla Monrovia e dintorni, il resto del paese è lasciato a se stesso” dice p. Armanino. “La gente vede tutto un gran via vai di politici e funzionari su automobili ma non vede cambiare di molto la situazione. C’è da interrogarsi anche sul ruolo di tecnici e funzionari delle organizzazione internazionali umanitarie, che passano da una tragedia all’altra con una certa disinvoltura: non è forse che un certo modo di concepire l’assistenza umanitaria serve più alle burocrazie internazionali che non alle popolazioni che si intendono aiutare?”
“Anche la cosiddetta società civile rischia di cadere preda dei giochi dei politici, molti dei quali sono compromessi con il regime dell’ex Presidente Taylor” continua p. Mauro che aggiunge “Queste considerazioni non vogliono certo negare la speranza di un futuro migliore per il paese, ma anzi si intende stimolare la ricerca di strade diverse: il problema è soprattutto quello di rifondare la cultura politica del paese, così compromessa da anni di guerra civile”.
La Liberia sta uscendo faticosamente dalla guerre civile scoppiata alla fine del 1999. Il 18 agosto, il governo liberiano e i due principali gruppi di guerriglia locali, il LURD (Liberiani Uniti per la Riconciliazione e la Democrazia) e il MODEL (Movimento per la Democrazia in Liberia), hanno firmato un accordo di pace, in base al quale è stato costituito un governo di transizione che prepari le elezioni entro i prossimi due anni. Il governo di transizione si è insediato il 14 ottobre. Nel frattempo, il potere è stato assunto da Moses Blah. L’accordo è stato firmato ad una settimana dalla partenza dell’ex Presidente Charles Taylor, che si è rifugiato in Nigeria. Taylor che era stato eletto nel 1997, è accusato dal Tribunale penale internazionale per la Sierra Leone di crimini contro l’umanità. A metà ottobre l’uomo d’affari, Gyude Bryant, è stato eletto alla presidenza del nuovo governo provvisorio, che dovrà preparare nuove elezioni previste per il 2005.
Per aiutare il processo di pace, è in corso di dispiegamento una forza di pace internazionale composta da 3.250 militari, per la maggior parte provenienti dai paesi membri della Comunità Economica dell’Africa Occidentale (ECOWS/CEMAC). (L.M.) (Agenzia Fides 29/10/2003 righe 37 parole 470)


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