ASIA/IRAQ - Ancora nelle mani dei rapitori i due sacerdoti rapiti a Mosul dei quali il Santo Padre ha chiesto la liberazione

martedì, 16 ottobre 2007

Mosul (Agenzia Fides)- P. Pius Afas e p. Mazen Ishoa, i due sacerdoti cattolici iracheni di rito siriaco rapiti a Mosul, nel nord Iraq, sono ancora nelle mani dei rapitori, ma sono vivi e stanno bene. Lo afferma Mons. Basile Georges Casmoussa, l’Arcivescovo siro-cattolico di Mosul, in una dichiarazione all’Agenzia MISNA. “La cosa più importante in questo momento è mantenere aperta la porta del dialogo, la speranza è quella di poter riabbracciare molto presto i due sacerdoti il cui rilascio è stato vincolato al pagamento di un riscatto” ha detto Mons. Casmoussa.
I due sacerdoti sono stati sequestrati nel pomeriggio di sabato 13 ottobre, nei pressi di Mosul, mentre si stavano recando in visita di condoglianze ad una famiglia che aveva da poco subito un lutto. P. Pius Afas, 60 anni, è insegnante di Bibbia al seminario locale; è stato per un lungo periodo il direttore della rivista “Il pensiero cristiano”, in lingua araba. P. Mazen Ishoa, 35 anni, è stato ordinato solo da pochi mesi: la sua scelta del sacerdozio è maturata dopo la laurea e il servizio militare.
Secondo fonti dell’Arcivescovo di Mosul, i rapitori dei due sacerdoti sono banditi comuni che chiedono un riscatto e non hanno motivazioni di carattere politico. Nell’Angelus di domenica 14 ottobre, Papa Benedetto XVI ha lanciato un appello per la loro liberazione e per quanti soffrono la violenza e per la pace in Iraq. (L.M.) (Agenzia Fides 16/10/2007 righe 20 parole 248)


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