ASIA/IRAQ - Un sito web per ricordare p. Raghhed Ganni, il sacerdote Caldeo ucciso in Iraq, e difendere la presenza dei cristiani in terra irachena

venerdì, 12 ottobre 2007

Baghdad (Agenzia Fides) - La comunità cattolica Caldea in Iraq ha annunciato l’imminente lancio di un nuovo sito web dedicato a p. Raghhed Ganni, il sacerdote Caldeo ucciso con tre diaconi a Mosul, e per difendere la presenza dei cristiani in terra irachena. Lo afferma sul bollettino di informazione “Baghdadhope”, p. Rayan Atto, parroco della chiesa cattolica Caldea di Mar Qardagh nella città di Erbil, affermando che il progetto ha già ricevuto l'approvazione del Vescovo Caldeo di Mosul, Mons. Faraj P. Rahho. “Si tratterà - spiega p. Atto - di un sito dedicato alla raccolta delle testimonianze di coloro che hanno conosciuto p. Ganni nel corso della sua vita, che lo hanno accompagnato nel suo cammino spirituale o che semplicemente hanno di lui un ricordo che vogliono condividere con tutti coloro che gli hanno voluto bene”.
Fra tutte le testimonianze che arriveranno il sito pubblicherà “quelle che sapranno mettere in luce il carattere di p. Ganni, la sua spiritualità, la sua comunione con Dio. I ricordi che le persone hanno di lui come uomo, seminarista e sacerdote”.
Come piega p. Atto, lo scopo del progetto è “far conoscere al mondo intero la storia di p. Ganni, prima attraverso il web, poi attraverso un libro che la chiesa di Mar Qardagh a Erbil, di cui sono parroco, si impegna a pubblicare”.
Tutti gli amici di p. Ganni potranno scrivere via e-mail i loro ricordi in arabo, inglese e italiano. “Il sito web e il libro serviranno a rinnovare il ricordo di uno dei martiri della nostra Chiesa, a comprendere a fondo le linee guida della sua vita ed a seguirle come esempio di vita cristiana”.
Il progetto ha anche lo scopo di tenere desta l’attenzione della Chiesa nel mondo e dell’opinione pubblica internazionale sulla critica condizione della comunità cristiana in Iraq. I Vescovi Caldei e altri leader cristiani dell’Iraq e dei paesi del Medio Oriente hanno rinnovato di recente la loro denuncia sulle vessazioni che i cristiani subiscono in Iraq, appellandosi alle autorità civili, in Iraq e a livello internazionale.
La Caritas Internationalis ha ricordato le difficili condizioni di vita dei profughi, mentre l’esodo dei cristiani continua: la Giordania ha accolto fino ad oggi 800.000 profughi in fuga dall'Iraq, di cui oltre il 10% cristiani. I cristiani in Iraq sono una minoranza ridotta al lumicino, minacciata e perseguitata quotidianamente. Dove fino a poco tempo fa sorgevano interi quartieri cristiani ora non rimangono che poche famiglie: gli osservatori descrivono una comunità molto provata e costretta alla fuga, allo sfollamento, che si sente abbandonata a se stessa.
I cristiani sono una delle componenti più antiche della popolazione irachena e fin dall’inizio si sono fusi con comunità di fede ed etnie differenti come gli arabi, i curdi, i turcomanni, dando un notevole contributo alla civilizzazione dell’Iraq. (PA) (Agenzia Fides 12/10/2007 righe parole)


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