UNA EDIZIONE DEI PIÙ ANTICHI ESEMPLARI DELLE DUE LETTERE NEOTESTAMENTARIE DI SAN PIETRO: UN ARTICOLO DI MONS. RAVASI

martedì, 28 ottobre 2003

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - “La stella polare è sempre Cristo celebrato come l'agnello sacrificale, la pietra vivente, il servo sofferente del Signore cantato da Isaia, il pastore e custode delle nostre anime” così scrive mons. Gianfranco Ravasi in un articolo pubblicato da L’Osservatore Romano riguardante un'edizione del papiro egiziano del III secolo «Bodmer VIII», noto agli studiosi con la sigla P72: si tratta del più antico esemplare delle due Lettere neotestamentarie di san Pietro. L’edizione è stata curata dalla Biblioteca Apostolica Vaticana e dalla “Testimónio Compañía Editorial” di Madrid. Paolo VI ricevette in dono quel prezioso documento nel 1969, e a sua volta ne fece dono alla Biblioteca Vaticana il 28 giugno 1969. Ora c'è la possibilità veramente unica di poter conservare anche nella propria libreria una copia perfetta su papiro di quel testo, antichissima testimonianza delle origini cristiane, proprio come è accaduto ai Cardinali riuniti a Roma nei giorni scorsi a celebrare il XXV di Pontificato di Giovanni Paolo II: a ciascuno di loro, infatti, il Santo Padre ha voluto riservare questo dono. “I due scritti petrini ripropongono con vigore «tutti i temi centrali della predicazione cristiana e soprattutto quel centro che è il Cristo crocifisso e risorto». Così, questi fogli bruniti dai secoli, affidati a un materiale così remoto e diverso dalle nostre pagine elettroniche, sembrano ancora fremere di vita.” (S.L.) (Agenzia Fides 28/10/2003 – Righe 16; Parole 242)


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