ASIA/INDIA - Il Carmelo e la missione in Asia: celebrato il Congresso missionario asiatico dei Carmelitani, “l’aspetto missionario è una componente essenziale della vocazione Teresiana”

mercoledì, 10 ottobre 2007

Mangalore (Agenzia Fides) - “Il Carmelo e la missione in Asia”: questo il tema del Congresso missionario dei Carmelitani scalzi (OCD) di Asia e Oceania celebrato dal 24 al 27 settembre a Mangalore (India). Nella sua storia la diocesi di Mangalore ricorda un grande lavoro missionario svolto dai Carmelitani e conta tra i suoi Pastori tre Vicari apostolici, dal 1845 al 1873, per cui è stata ritenuta il luogo più adatto per una approfondita discussione sull’argomento. Secondo il rapporto inviato all’Agenzia Fides da P. Silvestre D'Souza, OCD, Segretario del Congresso, i 35 partecipanti comprendevano tutti i Superiori maggiori carmelitani dei due continenti, i Superiori di diverse missioni nella regione e gli insegnanti degli studenti di teologia.
Il Preposito generale OCD, P. Luis Arostegui Gamboa, ha presieduto le sessioni del Congresso, e nel suo discorso di introduzione ha ricordato le parole del carmelitano p. Juan Vincente, che “l’azione senza la contemplazione non può essere Carmelitana e la contemplazione senza azione non può essere Teresiana”. Da qui si evidenzia che le missioni sono parte integrante della vocazione carmelitana. P. Damaso Zuazua, Segretario generale per le Missioni, ha quindi illustrato gli obiettivi ed i propositi del Congresso, sollecitando l’assemblea a definire alcune linee di azione concrete che possono essere elaborate nelle varie circoscrizioni come frutto delle delibere del Congresso. Ha anche suggerito di organizzare corsi periodici sulla spiritualità missionaria carmelitana, per i nuovi membri, novizi e studenti, nelle varie circoscrizioni.
Dopo la sessione inaugurale, ha avuto inizio la presentazione delle relazioni. P. Paul D’Souza, della provincia Karnataka-Goa, ha illustrato un breve ritratto storico di 21 carmelitani che hanno dato uno speciale contributo alla Chiesa in Asia ed hanno speso la loro vita al servizio dell’evangelizzazione. Lo spagnolo P. Dominic Fernandez, ex rettore dell’Alwaye Seminary in Kerala, ha inviato la sua relazione riguardante le caratteristiche principali dell’attività missionaria del passato in Asia. Altri temi di particolare importanza affrontati dal Congresso hanno riguardato l’ecumenismo e il dialogo interreligioso e l’Esortazione apostolica “Ecclesia in Asia” in rapporto alle sfide alla missione oggi.
Ogni pomeriggio è stato dedicato ai lavori di gruppo, per studiare come applicare le indicazioni ascoltate la mattina, alle concrete situazioni di vita. I frutti di queste discussioni sono stati poi condivisi tra tutti i partecipanti al Congresso. Tutti i Superiori maggiori hanno avuto inoltre l’opportunità di presentare una breve relazione centrata in particolare sulle loro attività missionarie. Le esperienze dei carmelitani dell’India, della Corea del Sud, di Filippine e Vietnam, di Singapore e Taiwan, del Giappone, dell’Indonesia, della Tanzania e dell’Australia hanno arricchito tutti, mettendo in evidenza anche le diverse comprensioni dei termini evangelizzazione/missione a seconda del contesto.
Il 26 settembre la Concelebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Vescovo di Mangalore, Mons. Paul D’Souza, che nella sua omelia ha sottolineato come questo Congresso missionario dei Carmelitani sia, per quanto a sua conoscenza, la prima risposta in India all’appello lanciato dal Congresso Missionario Asiatico promosso dalla FABC, celebrato in Thailandia lo scorso anno. Nell’ultimo giorno dei lavori è stato redatto, con il contributo di tutti, il messaggio del Congresso con le direttive. P. Damaso Zuazua ha sottolineato che il Congresso aveva raggiunto il suo obiettivo, ed ha invitato i partecipanti a condividerne i frutti con tutti i membri delle loro comunità, nelle diverse regioni.
Il 28 e 29 settembre i partecipanti hanno visitato alcuni luoghi, a Mangalore e a Goa, strettamente connessi con la missione carmelitana: il Santuario di Gesù Bambino a Kulshekar (Mangalore) retto dalla comunità carmelitana; il Carmelo di clausura di Kankanady; il convento di S.Anna, sede della curia provinciale delle suore del Carmelo Apostolico; il monastero della Società Missionaria di San Francesco Saverio, i padri del Pilar; la Basilica del Bom Jesus, che conserva le reliquie di San Francesco Saverio; le rovine del monastero carmelitano del XVII secolo, santificato dal martirio dei Beati Dionisio e Redento; il Santuario del Beato Joseph Vaz, apostolo dello Sri Lanka. (S.L.) (Agenzia Fides 10/10/2007 - Righe 47; Parole 638)


Condividi: