AFRICA/LESOTHO - I leader religiosi si uniscono per combattere insieme il dilagare dell’Hiv/Aids nel paese

giovedì, 26 luglio 2007

Roma Agenzia Fides) - Quattordici tra i più importanti leader religiosi del Lesotho hanno firmato una dichiarazione che li vede impegnati nella lotta contro l’Hiv/Aids che sta devastando il paese. E’ quanto riporta un comunicato dell’Unaids (l’organizzazione delle Nazioni Unite contro l’Aids) diffuso a Maseru.
“Il tragico aumento dell’Aids richiede un urgente e rinnovato impegno da parte dei leader religiosi per permettere l’accesso universale ai farmaci antiretrovirali, alle cure preventive, al trattamento e al supporto dei sieropositivi” riferisce il reverendo Mokhakhlane, portavoce dei religiosi.
Nella dichiarazione, i leader della Chiesa hanno sottolineato la promozione della dignità, dell’uguaglianza e dei diritti di tutti, in particolare degli ammalati di Aids, e hanno smentito ogni dichiarazione che ritiene il virus mortale come una punizione divina. E’ la prima volta che la società ecumenica si è fatta sentire con forza.
In Lesotho si registra una prevalenza di casi di Aids tra le più alte nel mondo, e oltre il 23% della popolazione tra i 15 e i 49 anni di età sono sieropositivi.
Secondo la Commissione Nazionale sull’Aids (NAC) e l’Unaids, nel 2007 sono stati registrati circa 29 mila nuovi contagi, 80 al giorno, facendo arrivare il numero di persone sieropositive nel paese a 270 mila, delle quali 16 mila sono bambini con meno di 14 anni.
Si legge nel comunicato che oltre il 55% dei 180 mila bambini della regione sono rimasti orfani a causa dell’Aids. La NAC e le Nazioni Unite stanno lavorando a stretto contatto con la Chiesa locale e le organizzazioni cattoliche per cercare di arginare il grave problema.
(AP) (26/7/2007 Agenzia Fides; Righe:23; Parole:270)


Condividi: