AMERICA/ARGENTINA - Davanti all’attuale situazione di violenza, l'Arcivescovo Arancedo chiede “un cuore rinnovato e convertito” ed invita ad una giornata di preghiera, digiuno e riflessione per venerdì 27 luglio

martedì, 24 luglio 2007

Santa Fe (Agenzia Fides) - Davanti alla situazione di violenza creatasi nella società di Santa Fe de la Vera Cruz, l'Arcivescovo Mons. José María Arancedo, insieme al Consiglio Presbiterale, ha considerato necessario esprimere la propria preoccupazione attraverso un Comunicato. "Innanzitutto - si legge nel testo - vogliamo riaffermare la nostra opzione a beneficio della pacificazione dei cuori per una migliore convivenza e per lo sradicamento di ogni tipo di violenza". Perciò tutti i fedeli sono invitati ad assumere questa opzione, che viene considerata l'unica vitale e che può raggiungersi con l’impegno concreto di tutti.
Secondo l'Arcivescovo, la radice più profonda di questi mali sta "nella dimenticanza e nella negazione di Dio, a cui dobbiamo aggiungere la situazione di emarginazione, di esclusione propria della nostra società, di un sistema economico che dà priorità alle cose materiali al di sopra delle cose umane e l'impatto distruttivo della droga, che colpisce tutti i livelli”.
Nel Comunicato, il Consiglio Presbiterale chiede alle autorità provinciali “azioni concrete a breve ed a lungo termine, che tendano a garantire la sicurezza dei cittadini ed aiutino a costruire, partendo dalle generazioni più giovani, una cultura della vita e della pace, del rispetto e della convivenza". Egualmente chiedono a realtà educative, Ong, mezzi di comunicazione sociale e confessioni religiose, di non venire meno a questo “impegno per una società più riconciliata, solidale e pacificata”. Il Comunicato si conclude ricordando che "un cambiamento di questo tipo può avvenire solo partendo da un cuore rinnovato e convertito a Dio ed al fratello" ed invitando tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà ad una giornata di preghiera, digiuno e riflessione venerdì prossimo, 27 luglio. (RG) (Agenzia Fides 24/7/2007; righe 20, parole 278)


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