VATICANO - Le preghiere del cristiano in tutte le lingue: ungherese (III) - Le radici cristiane dei Popoli d’Europa

giovedì, 19 luglio 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Storia recente - In seguito alla caduta della Germania nazista, l’Ungheria entrò a far parte della zona d’influenza sovietica e divenne uno Stato comunista, dopo un breve periodo di democrazia nel 1946-1947. Nel 1956 l'insurrezione di Budapest e l'annuncio della revoca del Patto di Varsavia venne repressa da un intervento militare dell'Unione Sovietica e portò alla deposizione e all'esecuzione del Primo ministro comunista riformatore Imre Nagy. Dagli anni '60 fino alla fine degli anni '80 l'Ungheria poté apprezzare il suo statuto particolare tra i paesi del Blocco dell'est, sotto il potere del controverso leader comunista János Kádár. Alla fine degli anni '80, l'Ungheria fu alla testa del movimento per la dissoluzione del Patto di Varsavia e si orientò verso una democrazia multipartitica ed un'economia di mercato. In seguito al crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, l'Ungheria sviluppò legami più stretti con l'Europa occidentale, nel 1999 entrò a far parte dell'OTAN e il 1o maggio 2004 dell'Unione Europea. Con la Polonia, la Slovacchia e la Repubblica Ceca, il Paese forma il gruppo di Visegrado.
La Chiesa Cattolica - La religione più importante in Ungheria è il cattolicesimo (67,5%), con una minoranza calvinista non trascurabile (20%). Le altre religioni minoritarie comprendono i luterani (5%) e gli Ebrei (0,2%). La Chiesa cattolica dell’Ungheria conta attualmente 4 Arcidiocesi metropolitane: Eger, (suffraganee Gyor, Hadjugorod per i cattolici di rito bizantino e Székesfehvar); Kalokska-Kecskemét (suffraganee: Pécs, Szeged-Csanad); Veszprém (suffraganee Kaposwar, Szombathely); l’Esarcato Apostolico di Miskolc per le parrocchie dei fedeli di rito bizantino in territorio ungherese e l’Abbazia di Pannonhalma, che dipende direttamente dalla Santa Sede.
Giovanni Paolo II e l’Ungheria - Il Papa Giovanni Paolo II ha compiuto un Viaggio Apostolico in Ungheria il 6 e 7 settembre 1996. Ha tra l’altro presieduto i Primi Vespri solenni in occasione del millenario dell’Arciabbazia di Pannonhalma, venerdì 6 settembre 1996. Nell’omelia, ha ricordato la storia dell’evangelizzazione del Paese, il ruolo di San Martino di Tours in Francia e anche del Re Santo Stefano di Ungheria (cfr il testo dell’omelia in allegato). In occasione del “Millenario Ungherese”, Papa Giovanni Paolo II ha indirizzato una Lettera apostolica al Popolo cattolico dell’Ungheria, in data 25 luglio 2001, nella quale richiama la vita ed il ruolo che ha avuto Santo Stefano in Ungheria.
Il 4 luglio 2002 Papa Giovanni Paolo II ha ricevuto il Primo Ministro ungherese Peter Medgyessy. Il 20 giugno precedente il Papa aveva già accordato udienza al Presidente del Paese. La conversazione tra Giovanni Paolo II e Peter Medgyessy durò una quindicina di minuti. I due interlocutori si soffermarono sulla situazione della Chiesa in Ungheria, e il Papa insistette particolarmente sulla necessità di un dialogo “costruttivo” tra lo Stato e l’Episcopato locale “per il progresso materiale e spirituale del Paese”.
Tre mesi più tardi, il 24 ottobre 2002, Papa Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza il nuovo Ambasciatore dell’Ungheria presso la Santa Sede, Gabor Erdödy, venuto a presentare le sue credenziali. Il Papa richiamò in particolare il rispetto delle minoranze in quel Paese. Papa Giovanni Paolo II rilevò che la storia dell’Ungheria lo aveva reso “particolarmente sensibile al rispetto delle minoranze, poiché molti cittadini di origine e di cultura ungherese vivono oggi in paesi diversi dal proprio”. Ecco perché Giovanni Paolo II ha chiesto all’Ungheria di “porre attenzione al rispetto verso coloro che, sul suolo ungherese, possono appartenere a delle minoranze culturalmente differenti”. Il Papa ricordò anche che la Santa Sede “non smette di chiamare i responsabili dei paesi, ma anche i capi religiosi, ad un dialogo coraggioso, l’unico in grado di superare i conflitti tra gli uomini”. (fine) (J.M.) (Agenzia Fides 19/7/2007; righe 43, parole 604)


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