ASIA - L’arrivo dei monsoni e il riscaldamento globale portano nuovi casi di dengue nel Sudest Asiatico

lunedì, 16 luglio 2007

Manila (Agenzia Fides) - Come accade ogni anno in occasione del periodo dei monsoni, la regione del Sudest Asiatico viene colpita da casi della febbre spesso mortale della dengue, che dall’inizio del 2007 ha già ucciso quasi 1.500 persone.
L’Indonesia è il paese maggiormente colpito, con 1.028 vittime tra i circa 97.000 contagi registrati fino al mese di luglio, soprattutto nella regione di Giava Occidentale. I casi sono aumentati in maniera allarmante a Giacarta nel mese di febbraio, in seguito alle gravi inondazioni che hanno colpito la capitale.
In Cambogia, il Ministero della Salute ha detto che, nei primi sei mesi del 2007 sono stati registrati 15.000 contagi, con 182 morti, una cifra superiore al totale delle morti registrate nel 2006.
Il Vietnam ha comunicato 29 morti tra i 29.000 casi segnalati, un aumento del 45% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
In Tailandia, 17 persone hanno perso la vita tra i 21.251 contagi diagnosticati, mentre la Malesia ha dichiarato lo stato di allerta a Kuala Lumpur e Selangor in seguito ai 56 morti registrati da gennaio a luglio, quando nello stesso periodo del 2006 si contarono 25.858 casi, oltre il doppio, il 53,84%.
Le Filippine, con 7.361 contagiati e 73 morti, hanno dichiarato epidemie nel nord dell’isola di Mindanao, sebbene i municipi della capitale Manila abbiano annunciato la comparsa di piccoli focolai, con decine di bambini malati.
L’Organizzazione Mondiale della Salute ha avvisato che a causa del riscaldamento globale, la dengue si è propagata nelle aree urbane colpite dalle ondate di calore. A Singapore, la temperatura media è aumentata di quasi 3 gradi centigradi negli ultimi tre decenni e il virus sta contagiando sempre più persone. Nella piccola città-stato di soli 4,5 milioni di abitanti, compresi gli stranieri, sono oltre un terzo dei 3.216 i casi registrati, che hanno causato tre decessi.
In Myanmar sono state confermate 30 vittime dei 3.000 contagi in varie zone del paese, nonostante il 2006 si fosse concluso con 130 morti su 11.049 contagiati. Sfortunatamente non esiste ancora una cura contro questa febbre emorragica e il vaccino non sarà disponibile prima di almeno cinque anni.
(AP) (16/7/2007 Agenzia Fides; Righe:31; Parole:358)


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