ASIA/FILIPPINE - Dichiarazione dell’Inter-Faith Council of Leaders (IFCL) di Zamboanga: “invochiamo gli insegnamenti dei nostri Libri Sacri, il Corano e la Bibbia, e chiediamo a coloro che detengono P. Bossi di non fargli correre pericoli e di rilasciarlo immediatamente”

giovedì, 12 luglio 2007

Zamboanga (Agenzia Fides) - I membri dell’Inter-Faith Council of Leaders (IFCL) di Zamboanga, realtà promossa dal movimento per il dialogo Silsilah, hanno pubblicato la seguente dichiarazione in merito al rapimento di p. Bossi.
“Noi, membri dell’Inter-Faith Council of Leaders (IFCL) di Zamboanga, siamo profondamente addolorati per il rapimento avvenuto circa un mese fa, di p. Giancarlo Bossi, PIME. Siamo preoccupati per la sua sicurezza e la sua salute, considerando le circostanze che lo circondano.
P. Bossi non è un combattente nell’attuale conflitto a Mindanao. P. Bossi è un sacerdote missionario, lontano dalla sua casa ad Abbiategrasso, in Italia, che sta mettendo la sua vita al servizio della gente di Payao, Zamboanga Sibugay.
Noi, come gruppo di leader Musulmani e Cristiani di differenti settori della società, che sono seguaci dello spirito di Silsilah per il raggiungimento della pace attraverso il dialogo, siamo impegnati ad un fermo rispetto del valore della vita umana, senza distinzione di religione, cultura ed etnia, come viene insegnato nelle nostre rispettive religioni.
Invochiamo gli insegnamenti dei nostri Libri Sacri, il Corano e la Bibbia, e chiediamo a coloro che detengono P. Bossi di non fargli correre pericoli e di rilasciarlo immediatamente. Chiediamo a quanti hanno notizie su P. Bossi di cooperare con le autorità che stanno lavorando per trovare p. Bossi e ottenere il suo rilascio.
Consideriamo questo triste episodio come una nuova sfida alla riflessione e all’azione, per invitare tutti i Musulmani, i Cristiani e le popolazioni indigene di Mindanao ad essere uniti per il bene comune del nostro popolo.
Siamo solidali, nel dolore e nella preghiera, con la famiglia, gli amici, la comunità di p. Bossi, il popolo italiano e tutte le persone con il cuore sincero che lavorano per un mondo migliore e in pace.
Crediamo che quanti fanno del bene nel nome di Allah o di Dio, saranno graditi ai suoi occhi e sarà dato loro del bene”. (S.L.) (Agenzia Fides 12/7/2007; righe 25, parole 322)


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