I Edizione del Master universitario di secondo livello: “Medioevo francescano. Storia, teologia e filosofia”

martedì, 3 luglio 2007

Roma (Agenzia Fides) - “Una delle caratteristiche del pensiero di Benedetto XVI è certamente il connubio di ragione e fede, o, per dirla con il titolo latino di una delle encicliche di Giovanni Paolo II, fides et ratio. Intravedendo la pericolosità di una fideismo ceco e constatando i fallimenti di un razionalismo tutto chiuso in se stesso, il Papa richiama l’importanza di una ragione umile, aperta al mistero; e questo per ogni campo.
Accanto a ciò nei suoi interventi Benedetto XVI sempre più ha richiamato l'importanza del problema ermeneutico. Così nel discorso ai membri della Curia romana per la presentazione degli auguri di Natale, il 22 dicembre 2005, ricordando i quarant'anni della conclusione del Concilio Vaticano II ha ribadito che «tutto dipende dalla giusta interpretazione […] o - come diremmo noi oggi - dalla sua giusta ermeneutica, dalla giusta chiave di lettura e di applicazione».
Anche a proposito della comprensione della vicenda di san Francesco d'Assisi Benedetto XVI afferma l'importanza di una giusta ermeneutica se non si vuole svilire il significato del messaggio francescano che tanta importanza ha avuto nella storia della Chiesa. Gia da tempo le voci che richiamano il pericolo di uno svuotamento di significato della figura di Francesco d'Assisi hanno cominciato a farsi sentire.
Benedetto XVI recentemente ha dedicato una serie di interventi al Santo di Assisi che possono essere considerati come una preparazione alla visita che compierà nella cittadina umbra domenica 17 giugno 2007. Il Pontefice è intervenuto sia mettendo in guardia da un «"abuso" della figura di san Francesco» - con la conseguenza di «tradire il suo messaggio» -, sia indicando come chiave di lettura della vicenda del Santo di Assisi il colloquio con il crocifisso della Chiesa di San Damiano. Infatti il Papa, in un incontro con i sacerdoti della diocesi di Albano il 1 settembre 2006, a proposito di san Francesco affermò che «non era solo un ambientalista o un pacifista. Era soprattutto un uomo convertito».
Lo stesso tema Benedetto XVI lo ha ripreso nel messaggio per il ventesimo anniversario dell'incontro interreligioso di preghiera per la pace voluto ad Assisi da Giovanni Paolo II nel 1986: «È […] importante ricordare, se non si vuole tradire il suo messaggio, che fu la scelta radicale di Cristo a fornirgli la chiave di comprensione della fraternità a cui tutti gli uomini sono chiamati, e a cui anche le creature inanimate - da "fratello sole" a "sorella luna" - in qualche modo partecipano».
Benedetto XVI quindi propone come chiave interpretativa, ossia ermeneutica, della vicenda di san Francesco d'Assisi il colloquio con il Crocifisso di San Damiano che lo invia a riparare la Chiesa assumendo una prospettiva missionaria. In ciò il Papa attinge soprattutto da san Bonaventura che nella Vita del beato Francesco, più conosciuta come Leggenda maggiore, narra del dialogo tra san Francesco e il Crocifisso custodito nella piccola Chiesa di San Damiano, nei pressi di Assisi. Questa consonanza non meraviglia se si tiene conto che esattamente cinquanta anni fa, nel febbraio 1257, Joseph Ratzinger ottenne l'abilitazione all'insegnamento con una tesi inerente la teologia della storia in san Bonaventura.
Accogliendo queste provocazioni ad unire nella ricerca della verità fede e ragione, approfondendo la questione ermeneutica, la Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani della Pontificia Università Antonianum assieme alla LUMSA di Roma da avvio ad un master di secondo livello in Medioevo francescano - storia, filosofia e teologia.
Tale iniziativa che si accosta alle diverse proposte formative delle due università, è volta a fornire competenze circa l’edizione di testi sviluppando la capacità di valutazione e di lettura dei codici manoscritti; consente di acquisire le nozioni fondamentali sul profilo storico, istituzionale, filosofico e teologico relativo ai testi francescani medievali.
Volto alla formazione di ricercatori interdisciplinari e specialisti in diversi settori del Medioevo francescano, in particolare filosofia, teologia e storia, curando l’edizione di opere francescane medievali il master desidera approfondire la testualità letterale per cogliere lo spirito in essa contenuto. E ciò proprio secondo le indicazioni dello stesso san Francesco che era attento alla lettera - tanto da raccoglierle quando le trovava per strada - ma per coglierne lo spirito in essa contenuto al fine di vivere, come hanno riaffermato studi recenti, non una pedissequa e formale vita evangelica “alla lettera, sine glossa”, ma una “osservanza spiritualmente letterale” del Vangelo”. (P. Pietro Messa, ofm. Preside Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani). Per informazioni rivolgersi: Segreteria generale Pontificia Università Antonianum, Scuola Superiore di Studi Medievali e Francescani (Via Merulana, 124 - 00185 Roma); LUMSA, Segreteria Master e Corsi di Perfezionamento (Via Pompeo Magno, 22 - 00192 Roma). (S.L.) (Agenzia Fides 3/7/2007, righe 56, parole 756)


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