AFRICA/UGANDA - Firmato il terzo protocollo del processo di pace per il nord Uganda, relativo al delicato problema della giustizia

lunedì, 2 luglio 2007

Kampala (Agenzia Fides)- Firmato il 29 giugno, a Juba, nel Sud Sudan, dopo un rush finale di 48 ore, il terzo protocollo del processo di pace per il Nord Uganda, tra il Governo ugandese e la guerriglia dell’Esercito di Resistenza del Signore (LRA).
“Si tratta di un passo in avanti di grande importanza, forse decisivo per il buon esito dell'intero processo. Questa tappa era considerata l'ostacolo più difficile da superare nel cammino verso la pace” afferma un comunicato inviato all’Agenzia Fides dalla Comunità di Sant’Egidio, che fa parte del gruppo di mediatori. L'accordo tratta uno degli argomenti più complessi dell'intera vicenda è cioè la questione della riconciliazione e delle violazioni dei diritti umani durante la lunga guerra. Come è noto il conflitto in Nord Uganda è uno dei più violenti e sanguinosi del continente africano. Inoltre i leader militari dell’LRA sono sotto mandato di cattura internazionale spiccato dal Tribunale Penale Internazionale.
Il protocollo firmato serve a fornire procedure e garanzie precise sul tema della responsabilità per i crimini commessi e sulle conseguenze di tali atti nel quadro di un percorso complessivo di riconciliazione. L’intesa prevede un meccanismo di giustizia, retribuzione, riparazione e compensazione "ibrido”. A seconda della gravità dei casi, accanto all'utilizzo dei normali strumenti giuridici previsti dal Codice penale ugandese, verranno adottati altri sistemi che si rifanno alla giustizia tradizionale africana, basata su un'idea "restaurativa" della giustizia. Tale procedura consente di reintegrare nella comunità colpita dai crimini di guerra, il reo confesso che compia una procedura di riparazione, sul modello di quanto è stato fatto in Sudafrica con la Commissione verità e riconciliazione. Una speciale attenzione e stata dedicata al tema dei crimini contro le donne e i bambini. In tale drammatico conflitto, questi ultimi sono stati due volte vittime, poiché oggetto di atrocità ripetute ma anche di reclutamento forzato nelle milizie combattenti.
Il Governo ugandese si é impegnato inoltre a rimuovere l'LRA dalla lista delle organizzazioni terroristiche al termine del processo.
Iniziata nel luglio del 2006, la trattativa è condotta da un team di mediazione diretto dal Vice-presidente del Sud Sudan, Riek Machar, di cui fa parte la Comunità di Sant’Egidio. In questa fase assistono anche i rappresentanti di Tanzania, Sudafrica e Tanzania, oltre che quelli dell’inviato speciale dell’ONU, J. Chissano. (L.M.) (Agenzia Fides 2/7/2007 righe 33 parole 390)


Condividi: