AFRICA/BENIN - I produttori di petrolio africani a convegno in Benin dove è stata annunciata la scoperta di un nuovo giacimento off shore

mercoledì, 20 giugno 2007

Cotonou (Agenzia Fides)-I produttori africani di petrolio riuniti a Cotonou, capitale del Benin, per il Terzo Congresso del Petrolio Africano (CAPE III) che durerà tre giorni. Gli oltre 500 partecipanti provenienti da 14 Paesi africani facenti parte dell’Associazione dei Produttori di Petrolio Africano (APPA) discutono l’elaborazione di una strategia comune per attirare maggiori finanziamenti esteri nel settore africano degli idrocarburi.
Il tema del Congresso è infatti “Sostenere il flusso di investimenti nel settore africano del gas e del petrolio”. Tra i partecipanti vi sono oltre ai rappresentanti degli Stati africani interessati, diversi esponenti del settore, locali e internazionali. A margine del Congresso è prevista un’esposizione con tutti gli ultimi ritrovati tecnologici per l’esplorazione e lo sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi.
L’Africa è considerata come un territorio ancora interessante per la scoperta di nuovi giacimenti. Proprio al largo delle coste del Benin e del Ghana ad esempio è stato di recente scoperto un giacimento di 600 milioni di barili di petrolio. Anche il Ghana beneficerà dallo sfruttamento del giacimento.
La scoperta è stata effettuata nel bacino sedimentario costiero del Benin, nella zona geologica denominata “Baia di Dahomey”, e si estende per 470 chilometri dalle coste del Ghana a quelle della Nigeria per una superficie totale di 55mila chilometri quadrati. L’esplorazione del bacino venne avviata nel 1964 e la produzione iniziò nel 1970 per poi interrompersi nel 1998, quando lo sfruttamento di questi giacimenti divenne antieconomico di fronte alla riduzione del prezzo del petrolio internazionale. L’estrazione del greggio off-shore infatti è più onerosa di quello proveniente da altre zone. Alla fine degli anni ’90 si registrò una forte riduzione del prezzo del petrolio sui mercati internazionali, costringendo alla chiusura quei giacimenti i cui costi di sfruttamento erano troppo elevati. Ora la situazione è cambiata e la “fame” di idrocarburi ha spinto i prezzi al rialzo, rendendo economico lo sfruttamento di giacimenti un tempo considerati in perdita. Dal 2004 al 2007 la produzione africana di petrolio è passata da 7 a 9,5 milioni di barili di greggio al giorno.
L’Associazione dei Produttori di Petrolio Africano è stata fondata nel 1987 a Lagos, in Nigeria, il maggior produttore africano di greggio. Fanno parte dell’APPA Algeria, Angola, Benin, Camerun, Ciad, Congo Brazzaville, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Costa d’Avorio, Egitto, Gabon, Guinea Equatoriale, Libia, Nigeria e Sudafrica. (L.M.) (Agenzia Fides 20/6/2007 righe 38 parole 407)


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