AMERICA/REPUBBLICA DOMINICANA - La Chiesa chiede il disarmo della popolazione: “ogni giorno una sequenza di vittime a cui purtroppo ci stiamo abituando"

martedì, 19 giugno 2007

Santo Domingo (Agenzia Fides) - La fondazione dei Professionisti per lo Sviluppo della Repubblica Dominicana (FUNDEPRO-RD) ha promosso domenica 17 giugno una iniziativa nella Cattedrale di Santo Domingo sul lemma “Per la pace ed il disarmo”, nel XV anniversario della sua fondazione. Secondo la direttrice e fondatrice di FUNDEPRO, Maria Icelsa Vargas, è stato deciso di dedicare questo anniversario alla pace nel paese, dinanzi alla difficile situazione che attraversa in questo periodo, con il desiderio di chiedere il disarmo della popolazione per recuperare un clima di amore e di rispetto reciproco. Durante l'iniziativa è stata celebrata l'Eucaristia, presieduta da P. Luis Rosario Peña, Coordinatore della Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale Dominicana. Era presente anche il Cardinale Nicolás de Jesús López Rodríguez, a cui la Fondazione ha consegnato un riconoscimento per l'appoggio e l’accompagnamento dato ai professionisti dominicani nel loro lavoro per una società migliore e più giusta. Riconoscimenti sono stati assegnati anche al religioso Arístides Jiménez Richardson ed a Padre Luis Rosario.
Durante la Santa Messa P. Luis Rosario ha definito immorale il fatto che lo Stato tragga profitti dalle licenze per la detenzione delle armi, "perché nessuna persona, fisica o morale, può riscuotere fondi per qualcosa che essenzialmente è stato fabbricato per uccidere". Ricordando il principio che per costruire la pace è urgente un disarmo generale, Padre Luis Rosario ha affermato che la pace è la meta da raggiungere, tanto a livello personale, nella famiglia, nel quartiere, nella società, nel paese, come a livello internazionale, "perché senza pace non c’è vita degna né felicità". "Oltre ad essere segno di odio, inimicizia e rifiuto degli altri, le armi sono un ostacolo per la pace", ha poi affermato, sottolineando che la pace e le armi sono antagoniste, per questo ha richiamato a smettere di usare le armi per poter costruire la pace.
“Come esiste una dipendenza dalla droga, così c'è anche una dipendenza dalle armi”, e secondo il P. Luis Rosario, "il primo ostacolo da superare perchè il paese possa cominciare il disarmo è costituito da quelli che ritengono di essere maggiormente al sicuro con le armi". Le armi non risolvono i problemi, ma li aggravano, e quanta più gente acquista armi al fine di difendersi, più gravi e tragici saranno gli avvenimenti nel futuro, e più incontrollabile sarà il trasporto e la detenzione delle armi. “C'è ancora tempo per frenare il pazzo armarsi che si fa largo nella società e che ogni giorno lascia una sequela di vittime a cui purtroppo ci stiamo abituando" ha affermato ancora P. Luis Rosario. "Le armi dividono gli esseri umani tra amici e nemici, ed è un criterio falso, perché tutti gli esseri umani sono stati creati per vivere in pace, in armonia e per amarsi... amatevi gli uni agli altri disse Gesù" ha concluse P. Rosario. (RG) (Agenzia Fides 19/6/2007; righe 31, parole 467)


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