AFRICA/ANGOLA - Rafforzare i rapporti tra i due lati dell’Atlantico del Sud per combattere la criminalità organizzata e favorire la pace e lo sviluppo: se ne discute a Luanda

martedì, 19 giugno 2007

Luanda (Agenzia Fides)- Si chiude oggi, 19 giugno, a Luanda, capitale dell’Angola, la sesta riunione dei Ministri degli Stati membri della Zona di Pace e di Cooperazione dell’Atlantico del Sud (ZPACS). Questo organismo, creato nel 1986 dalle Nazione Unite, riunisce i 24 Paesi che dell’Africa e dell’America Latina che si affacciano sull’Atlantico meridionale.
“Fin dalla sua creazione”- ha detto ieri il Primo Ministro angolano, Fernando da Piedade Dias dos Santos, nel suo discorso di apertura della sessione di due giorni- “questo spazio geo- strategico ha cercato di risolvere le dispute che offuscavano all’epoca le relazioni internazionali, cercando la pace e diverse forme di collaborazione mutuamente vantaggiose”.
Tra i temi in discussione di particolar importanza è la lotta alla criminalità organizzata e alla pirateria marittima. “Dobbiamo aumentare gli sforzi per evitare che l’Atlantico del Sud si trasformi in un perno della criminalità internazionale” ha detto dos Santos. “Tra i crimini che dobbiamo combattere insieme vi sono il narcotraffico, il traffico di armi, l’immigrazione clandestina e il riciclaggio del denaro sporco”.
L’Angola auspica inoltre una revisione del diritto del mare, per delimitare meglio le zone di sfruttamento congiunto delle risorse oceaniche. I 150 partecipanti alla riunione hanno approvato la Dichiarazione di Luanda che include una parte politica ed una economica, un risultato molto importante per l’Angola che prenderà le redini dell’organizzazione per i prossimi due anni.
Fanno parte della Zona di Pace e di Cooperazione dell’Atlantico del Sud, oltre all’Angola, Argentina, Brasile, Benin, Camerun, Capo Verde, Congo-Brazzaville, Repubblica Democratica del Congo (RDC), Costa d’Avorio, Guinea Equatoriale, Gabon, Gambia, Ghana, Guinea-Bissau, Liberia, Namibia, Nigeria, São-Tomé, Senegal, Sierra Leone, Sudafrica, Togo e Uruguay. (L.M.) (Agenzia Fides 19/6/2007 righe 27 parole 303)


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