AFRICA/ZIMBABWE - Dietro il presunto golpe sventato forse si nasconde una lotta interna al partito del Presidente

lunedì, 18 giugno 2007

Harare (Agenzia Fides) - Sventato un presunto golpe in Zimbabwe: secondo quanto riferisce la stampa locale, un gruppo di 6 persone è stato arrestato a fine maggio ed è comparso di fronte alla giustizia locale con l’accusa di aver organizzato un complotto per rovesciare il governo con la forza. Secondo uno degli avvocati delle persone arrestate, il processo è avvolto nel segreto e gli accusati sono comparsi due volte di fronte alla Corte riunita a porte chiuse che ha negato loro la libertà su cauzione. Il legale ha detto che i suoi assistiti hanno respinto le accuse di aver progettato il golpe e hanno affermato di avere intenzione di costituire un nuovo partito politico, che possa concorrere legalmente alle elezioni. L’avvocato ha anche annunciato che sono in corso degli accertamenti per verificare le accuse degli imputati sui presunti maltrattamenti ad opera della polizia.
Il leader del presunto golpe sarebbe Albert Mugove Matapo, un ex ufficiale dell’esercito che secondo l’accuse avrebbe forti connessioni con alcuni Paesi stranieri. Secondo indiscrezioni lasciate filtrare sulla stampa locale, i presunti golpisti avevano l’intenzione, una volta preso il potere, di installare un governo provvisorio guidato da Emmerson Mnangagwa, un alto esponente del partito al potere (ZANU- PF, Unione Nazionale degli Africani dello Zimbabwe- Fronte Patriottico) che aspira alla carica presidenziale. Questi ha respinto le accuse.
Diversi osservatori locali affermano che la scoperta del presunto complotto sia da inquadrare nel contesto della lotta di potere all’interno del ZANU-PF per prendere il posto del Presidente Robert Mugabe, che ha più di 80 anni, ma che non sembra avere intenzione di cedere il comando. L’esistenza di uno scontro all’interno del partito del Presidente è stato confermata da una dichiarazione del Ministro degli Esteri sudafricano, secondo il quale la disputa nel ZANU-PF è un serio ostacolo al tentativo dei Paesi dell’Africa meridionale di far incontrare allo stesso tavolo i rappresentanti del governo e quelli dell’opposizione.
Lo Zimbabwe sta vivendo la crisi peggiore della sua storia: alta disoccupazione, inflazione fuori controllo, scioperi, il sistema agricolo distrutto dalla politica del Presidente sono tutti elementi che hanno minato la coesione politica e sociale del Paese e che rischiano di creare le condizioni per atti violenti. (L.M.) (Agenzia Fides 18/6/2007 righe 32 parole 392)


Condividi: