EUROPA/SPAGNA - Il Card. Cañizares ricorda ai genitori che hanno il diritto di difendere l'educazione dei loro figli con tutti i mezzi legittimi: in una Lettera pastorale offre gli orientamenti da seguire sulla controversa materia di “Educazione per la Cittadinanza”

martedì, 12 giugno 2007

Toledo (Agenzia Fides) - "La Chiesa, con indipendenza, con autorità e responsabilità morale, senza invadere campi che non gli appartengono, ed in virtù della sua vocazione nel campo sociale, può e deve insegnare i grandi criteri ed i valori inderogabili, orientare e formare le coscienze, essere avvocata della giustizia e della verità, difendere e promuovere la libertà, educare alle virtù individuali e politiche": così inizia la Lettera pastorale che l'Arcivescovo Primate di Toledo, il Cardinale Antonio Cañizares Llovera, insieme ai suoi Vescovi Ausiliari, ha indirizzato a tutti i fedeli al fine di offrire alcuni orientamenti sulla materia dell’ "Educazione per la Cittadinanza”.
In primo luogo si ricorda che questa materia "è inaccettabile nella forma perché impone legalmente a tutti un'antropologia che solo alcuni condividono e, in fondo, perché i suoi contenuti sono dannosi per lo sviluppo integrale della persona". Infatti con questa materia lo Stato imporrà una determinata formazione della coscienza morale, contro il "diritto inalienabile e non negoziabile" che i genitori hanno di scegliere il tipo di educazione che desiderano per i propri figli. Per i Vescovi il problema fondamentale di questa materia risiede nel fatto che impone alcuni criteri propri del relativismo, obbliga ad assumere una determinata visione dell'uomo che contrasta con la verità sull'uomo e con la visione cristiana su di lui, impone, l'ideologia di genere, trasmette una concezione laicista della vita, dove non c’è posto per Dio o deve essere recluso nella sfera del privato.
Davanti a questa situazione, il Cardinale ricorda ai genitori che possono difendere questo diritto che hanno con tutti i mezzi legittimi alla loro portata, tra cui l'obiezione di coscienza. "Essendo in gioco l'educazione dei figli e la libertà di educazione, i genitori possono essere sicuri che se optano per l'obiezione di coscienza staranno anche optando per la difesa dei loro figli, per la tutela dei diritti fondamentali e staranno contribuendo al bene comune" continua il testo. Viene anche ricordata l'importanza di scegliere la materia di Religione e la morale cattolica, scelta che è più importante che mai. "Stiamo tutti molto attenti, e difendiamo una scuola che educhi veramente e non distrugga la personalità dei vostri figli con pubblicazioni e strumenti didattici, o con insegnamenti inadeguati o dannosi" conclude la Lettera.
Numerose associazioni si sono mobilitate in Spagna per promuovere questa obiezione di coscienza in difesa dei valori e della morale nell’educazione dei propri figli: molte famiglie hanno già presentato questa obiezione di coscienza. L'Associazione Professionisti per l'Etica ha pubblicato una Guida sull'obiezione di coscienza nella quale spiega i principali contenuti della materia. (RG) (Agenzia Fides 12/6/2007; righe 30, parole 422)


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