OCEANIA/AUSTRALIA - Studenti cattolici in Australia: dimissioni in massa da Amnesty International, divenuto movimento abortista

giovedì, 31 maggio 2007

Melbourne (Agenzia Fides) - Il movimento Amnesty International, impegnato universalmente per la difesa dei diritti umani, potrebbe registrare ben presto un flusso di dimissioni in massa, da parte di aderenti cattolici, soprattutto nelle scuole australiane, per aver cambiato la propria posizione sull’aborto: è quanto afferma la Chiesa di Melbourne, dove il Vicario Generale, Mons. Les Tomlinson ha annunciato che i Vescovi australiani presto forniranno una risposta completa e un documento , dopo la decisione di Amnesty di sostenere la depenalizzazione dell’aborto.
Nel corso della Conferenza nazionale annuale, a Edimburgo, circa 400 membri britannici di Amnesty International hanno espresso con un voto la decisione di impegnarsi per la depenalizzazione dell'aborto, l'accesso a servizi di qualità per il trattamento delle complicanze e la legalizzazione, gratuità e accessibilità dell'interruzione volontaria di gravidanza in caso di stupro, incesto e rischio per la vita della donna. Il tema dell'aborto fa parte da alcuni anni del dibattito interno ad Amnesty sui “diritti riproduttivi”, soprattutto in relazione all'impegno dell'organizzazione in regioni come il Darfur, la Repubblica democratica del Congo o la Nigeria.
“C’era sempre stata simpatia fra Amnesty - organizzazione fondata dall’avvocato cattolico Peter Benenson nel 1961 - e gli ideali della Chiesa. Dunque, quello compiuto da Amnesty a proposito dell’aborto, è un passo importante”, ha ammonito il Vicario. In passato l’organizzazione aveva mantenuto neutralità sul tema dell’aborto, considerandolo “una questione di scelta individuale”.
La Chiesa nota che Amnesty International perderà credibilità come movimento che difende i diritti umani, se sosterrà la legalizzazione dell’aborto. Anche l’opera di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre” ha affermato: “Con grande dispiacere abbiamo appreso che Amnesty ha proposto di favorire i diritti all’aborto in tutto il mondo come sua nuova missione”, spiegando che si tratta di un tradimento del “vero umanesimo”, che difende la vita dal concepimento fino alla sua fine naturale. (PA) (Agenzia Fides 31/5/2007 righe 27 parole 274)


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