ASIA/COREA DEL SUD - Messaggio dei Vescovi per la “Giornata della Vita”, il 27 maggio

venerdì, 25 maggio 2007

Seul (Agenzia Fides) - Rispettare oggi e sempre il diritto alla vita: è l’appello diffuso dai Vescovi coreani in occasione della “Giornata della Vita” che si celebra in Corea nel giorno di Pentecoste, il 27 maggio prossimo.
Per l’occasione la Conferenza Episcopale ha diffuso un Messaggio, firmato dal presidente della Commissione episcopale di Bioetica, Mons. Xavier Ahn Myong, in cui si esprime “seria preoccupazione per la crisi che il valore della vita attraversa nella società di oggi”. “Qualunque persona o mezzo violi il valore di una vita innocente non può essere giustificato, anche se è un mezzo per raggiungere un fine buono”, sottolinea il messaggio, ricordando che la vita umana non è mai un mezzo ma sempre un fine.
Il Vescovo cita l’esempio di embrioni umani, depositari della vita, utilizzati per sperimentazione o in vista di profitto economico e dice: “Nessuno può arrogarsi il diritto di porre fine a una vita, e nessuna autorità può legittimamente autorizzare o avallare questo diritto”.
Il Messaggio sottolinea che “l’essere umano va rispettato in quanto persona fin dal momento del suo concepimento” e che “rendere un embrione umano oggetto di ricerca significa uccidere un altro essere umano”.
Il testo contiene anche una parte in cui si esortano i fedeli e tutti i cittadini coreani a contribuire e diffondere nelle coscienze di tutti una “cultura della vita”, specialmente sensibilizzando i giovani, le coppie sposate e le famiglie. Per questo - conclude il Messaggio - occorre la collaborazione degli insegnanti, dei ricercatori, degli scienziati, dei politici e di quanti operano nei mass-media. (PA) (Agenzia Fides 25/5/2007 righe 26 parole 264)


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