VATICANO - Il Mese di Maria - Santuari mariani in Africa (2): Algeria, antica terra cristiana e mariana

venerdì, 25 maggio 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - La Basilica di Nostra Signora d’Africa, che si innalza su di un promontorio che domina la baia di Algeri, è stata cominciata nel 1872. Viene visitata anche da numerosi musulmani. Donne, ragazze e nonne, a volte sole, a volte accompagnate dal marito, entrano a pregare “Nostra Signora”. La statua della Vergine, in bronzo, è coperta con un ricco vestito ricamato in stile di Tlemcen. Ai responsabili della chiesa, i visitatori pongono spesso domande del tipo: “Chi è Maria? È entrata qui?” (perché in Algeria vi sono pellegrinaggi a dei “marabù”, santi uomini musulmani, sepolti sul posto), “Cos’è la Bibbia? Perché quattro Vangeli…?”. I visitatori guardano a lungo le tappe della Via Crucis o riflettono davanti agli affreschi che evocano la vita di Sant’Agostino, nato a Tagaste e Vescovo di Ippona. Agostino è l’Algerino più celebre e più antico della cristianità. Gli affreschi sono coronati da una frase di Agostino, in arabo, in francese e in cabila: “L’amore fraterno viene da Dio ed è Dio stesso”. Parole molto forti nel difficile contesto del Paese, dove si uccide nel nome di Allah.
L’Algeria fu terra cristiana e mariana dal secondo secolo dopo Cristo. Antica Numidia (i Berberi sono dei Numidi), la terra d’Algeria fu colonizzata all’inizio, molto prima dell’era cristiana, dai Fenici che si insediarono lungo le coste commerciali, mentre i Berberi tenevano l’interno del Paese. Dal II secolo prima di Cristo, l’antico Regno numidico passò sotto il dominio dell’Impero Romano: colonizzazione che durò nove secoli, fino all’invasione dell’Africa del Nord da parte degli Arabi nel VII secolo, che ne cominciarono allora la conquista contemporaneamente all’islamizzazione. La conquista arabo-islamica fu molto più ardua, in quanto la terra d’Algeria aveva visto arrivare i primi evangelizzatori dal II secolo della nostra epoca, e gli autoctoni erano stati profondamente romanizzati. Questa regione dell’Africa del Nord divenne persino una fiorente comunità cristiana.
La conversione di Costantino il Grande, Imperatore di Roma nel III secolo, non fece che accrescere l’influenza della Chiesa in Africa del Nord, sulle terre latinizzate da secoli e dove la civiltà era avanzata. Sulla costa orientale dell’Algeria attuale, Cartagine conobbe una importanza particolare, in quanto città di Sant’Agostino. Berbero cristiano, come la maggior parte dei cittadini dell’epoca, Agostino divenne Vescovo di Ippona, ma venne reso celebre soprattutto dai sui numerosi scritti teologici, tra cui “La Città di Dio” e “Le Confessioni”. Sant’Agostino è uno dei Padri e Dottori della Chiesa universalmente più conosciuti.
Al momento dell’invasione musulmana, la Chiesa dell’Africa del Nord (l’attuale Algeria) era una delle prime comunità della Chiesa latina nel mondo e il suolo algerino era coperto di basiliche ed altri antichi santuari cristiani. L’invasione araba e l’islamizzazione del Paese, dal VII secolo, avvennero con la forza. Nel giro di qualche secolo, la Chiesa d’Africa venne decimata e non tenne che alcune sacche di resistenza, essenzialmente da parte dei Berberi. Bisognerà aspettare la conquista dell’Algeria da parte della Francia, nel 1830, perché la Chiesa si ristabilisca in questa regione dell’Africa del Nord.
Terra di antica cristianità, terra di martiri, l’Algeria, affidata a Nostra Signora d’Africa (chiamata anche “Nostra Signora dell’Atlante”), benché oggi islamizzata e scossa da sanguinosi attentati, non ha mai smesso di rispettare la Vergine Maria, Lei che i Musulmani stessi riconoscono come la Sante Madre di Gesù e che onorano. D’altronde, quando la Basilica di Nostra Signora d’Africa fu costruita sulle alture di Algeri, al di sotto dell’altare principale venne iscritto: “Nostra Signora d’Africa prega per noi e per tutti i Musulmani”. Questa intercessione mariana incisa nella navata di Nostra Signora d’Africa non è mai stata eclissata né dal tempo, né dagli avvenimenti che hanno scosso il Paese: domina sempre l’altare della Basilica di Algeri e così i Cristiani come i Musulmani vengono a pregare Maria e ad offrirle omaggi floreali. (J.M.) (Agenzia Fides 25/5/2007; righe 45, parole 632)


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