EUROPA/SVIZZERA - “La Santa Sede e le sfide attuali per la promozione della salute” nell’intervento di Mons. Tomasi alla 60ma Assemblea Mondiale della Salute

martedì, 22 maggio 2007

Ginevra (Agenzia Fides) - Dal 14 al 23 maggio si svolge a Ginevra, la 60ma Assemblea Mondiale della Salute. La Santa Sede partecipa con una delegazione guidata da Sua Ecc. Mons. Silvano M. Tomasi, Osservatore Permanente presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra. L’Arcivescovo è intervenuto all’Assemblea con un discorso dal titolo "La Santa Sede e le sfide attuali per la promozione della salute".
L'Arcivescovo Tomasi ha innanzitutto presentato le congratulazioni della Santa Sede alla Dottoressa Margaret Chan, per la sua nomina a Direttore Generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (O.M.S.) ed ha avuto parole di apprezzamento per la scelta dell'obiettivo fondamentale del suo mandato: "La salute della donna e delle popolazioni dell'Africa". Secondo quanto riporta il VIS, nel suo intervento il Nunzio ha ricordato che la Chiesa Cattolica è stata da sempre in prima linea "nella promozione della vera salute della donna, aiutandola ad armonizzare il benessere fisico, psicologico e sociale con i valori morali e spirituali. Parimenti la Chiesa Cattolica riconferma il principio della uguale e complementare dignità dell'uomo e della donna data da Dio".
Riguardo all'Africa, "i Papi - ha detto il Nunzio Apostolico - hanno ripetutamente espresso profonda inquietudine" per le 'molte nazioni ancora in preda alla fame, alla guerra, alle tensioni razziali e tribali, all'instabilità politica e alla violazione dei diritti umani" ed ha ricordato in merito l'Esortazione di Benedetto XVI alla comunità internazionale: "Non dobbiamo dimenticare l'Africa".
L'Osservatore Permanente della Santa Sede ha richiamato l'attenzione dell'Assemblea sulle risoluzioni relative alle epidemie di tubercolosi, malaria e Hiv ed ha ricordato che nell'autunno scorso il Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute ha convocato in Vaticano oltre 500 esperti per riflettere "sugli aspetti pastorali della cura delle malattie infettive" e che in tale occasione Papa Benedetto XVI aveva "sottolineato l'esigenza di una maggiore giustizia sociale nel delicato settore della terapie e cure e nel garantire una equa distribuzione delle risorse per la ricerca e la cura". Parimenti il Santo Padre, in una recente lettera indirizzata al Cancelliere Signora Angela Merkel, in occasione dell'assunzione della Presidenza dell'Unione Europea e del G8, della Repubblica Federale di Germania, ribadiva la necessità "di rendere accessibile la tecnologia medica e farmaceutica e le conoscenze terapeutiche senza imporre condizioni giuridiche o economiche".
Al riguardo l'Arcivescovo Tomasi ha espresso la grave preoccupazione della Santa Sede per la tragica perdita, ogni anno, di 10 milioni e mezzo di bambini sotto i 5 anni di età, vittime "di malattie curabili negli adulti ma per le quali dosaggi e formulazioni appropriate non sono ancora stati resi disponibili per uso pediatrico". A tale fenomeno si deve aggiungere il fatto che "solo il 15% dei bambini sieropositivi che hanno bisogno di cure antiretrovirali hanno effettivamente accesso a queste terapie salvavita". "In tutte le deliberazioni assunte nel corso della presente Assemblea a livello nazionale e locale - ha concluso l'Arcivescovo Tomasi - e nella successiva formulazione delle Risoluzioni dell'Assemblea della Sanità Mondiale, la mia Delegazione insisterà sul concetto della salute radicata nell'antropologia, nel rispetto della persona umana e della sua integrità, che va al di là dell'assenza di malattia, e si fonda sulla piena armonia e sul giusto equilibrio di forze fisiche, emotive, spirituali e sociali che compongono l'essere umano". (S.L.) (Agenzia Fides 22/5/2007 - Righe 38, Parole 529)


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