VATICANO - Il Mese di Maria - «Qué Soy Era Immaculada Councepciou»: le 18 Apparizioni della Santa Vergine a Lourdes nel 1858 (16)

lunedì, 21 maggio 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Giovedì 25 marzo 1858, rivelazione del “Nome”: 16ª Apparizione. “ La Signora sta per annunciarsi. La vigilia dell’Annunciazione, Bernadetta sente il richiamo della Vergine. “Quando fui davanti a Lei, le domandai scusa per essere arrivata così in ritardo. Sempre buona con me, mi fece segno con la testa che non avevo bisogno di scusarmi. Allora, le espressi come potei, tutto il mio affetto, tutto il mio rispetto e la fortuna che avevo di ritrovarla. Dopo averla intrattenuta con tutto quello che mi veniva dal cuore, presi il mio rosario. Mentre ero in preghiera, l’idea di chiederLe il nome mi si impose nello spirito con una persistenza che mi fece scordare tutte le altre cose; temevo di essere inopportuna reiterando un domanda restata sempre senza risposta, tuttavia qualcosa mi obbligava a parlare. Alla fine, con un movimento che non seppi contenere, le parole mi uscirono dalle labbra e pregai la Signora: «Signora, volete avere la bontà di dirmi chi siete?». Come con le mie precedenti domande, la Signora inclinò la testa, sorrise, ma non rispose. Non so perché, quella mattina, mi sentivo più coraggiosa e ritornai a chiederLe la grazia di farmi sapere il suo nome. Rinnovò il sorriso ed il suo grazioso saluto e continuò a tacere.. allora una terza volta, con le mani giunte, dichiarandomi indegna del favore che reclamavo, ricomincia la mia preghiera. Inizialmente la Signora si teneva al di sotto del rosaio. Alla mia terza domanda, prese un’espressione grave e sembrò umiliarsi. Poi congiunse le mani, le portò al cuore e guardò il cielo. Alla fine, separandole lentamente, come nel medaglione miracoloso, e chinandosi verso di me, mi disse, con una voce molto dolce: «Qué Soy Era Immaculada Councepciou». Bernadetta non ha capito cosa volesse dire l’espressione “Immacolata Concezione”. Ma il signor parroco lo sapeva bene. Così va subito da lui ripentendo senza sosta le parole della Signora, e questo preoccupa e convince il Parroco: quattro anni prima infatti, nel 1854, Papa Pio IX ne aveva fatta una verità della fede cattolica (dogma)”.
Nota: l’Arcangelo Gabriele ha salutato Maria in questi termini «gratia plena», «piena di grazia», che fu percepita come la rivelazione del privilegio particolare della Vergine Maria. Il beato Papa Pio IX dichiarò infatti, nell’Enciclica “Ineffabilis Deus” del Dicembre 1854: “Siccome poi gli stessi Padri e gli scrittori ecclesiastici erano pienamente convinti che l’Angelo Gabriele, nel dare alla beatissima Vergine l’annuncio dell’altissima dignità di Madre di Dio, l’aveva chiamata, in nome e per conto di Dio stesso, ‘piena di grazia’, insegnarono che con questo singolare e solenne saluto, mai udito prima di allora, si proclamava che la Madre di Dio era la sede di tutte le grazie divine, era ornata di tutti i carismi dello Spirito Santo, anzi era un tesoro quasi infinito e un abisso inesauribile di quegli stessi doni divini, a tal punto che, non essendo mai stata soggetta a maledizione ma partecipe, insieme con il suo Figlio, di eterna benedizione, merito di essere chiamata da Elisabetta, mossa dallo Spirito di Dio: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno» (Ineffabilis Deus). E fu quel giorno preciso che la Santa Vergine scelse per rivelare a Bernadetta che Lei è «l’Immacolata Concezione». (J.M.) (Agenzia Fides 21/5/2007; righe 36, parole 545)


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