AFRICA/UGANDA - Attesa per la ripresa delle trattative tra governo e guerriglia del nord Uganda

martedì, 15 maggio 2007

Kampala (Agenzia Fides)- Si attende la ripresa dei negoziati di pace per il nord Uganda tra il governo ugandese e l’Esercito di Resistenza del Signore (LRA), che si tengono a Juba nel sud Sudan. I colloqui sono stati sospesi a causa di un disaccordo su come risolvere alcune spinose problematiche, in particolare su chi deve assumersi la responsabilità delle vittime e dei danni della guerra e come gestire la riconciliazione post conflitto.
Entrambe le parti hanno presentato ai mediatori le loro proposte che dovranno formare la base per i colloqui finali. I rappresentanti del governo hanno dichiarato che l’LRA deve assumersi la responsabilità delle atrocità commesse nel nord Uganda e chiedere perdono. Un altro punto in discussione riguarda il mandato di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI) nei confronti di quattro leader principali del LRA. Il gruppo di guerriglia afferma che non intende firmare la pace prima che la Corte lasci cadere le accuse contro i propri leader. Questi ultimi intendono ricorrere al sistema giudiziario ugandese e in particolare al sistema tradizionale per risolvere le controversie usato dagli Acholi (l’etnia del nord Uganda alla quale appartengono anche i membri del LRA). La pratica chiamata “Mato oput” consiste nell’obbligare il colpevole di un misfatto a fornire pubbliche scuse alla comunità danneggiata e a pagare un risarcimento alle vittime.
Nell’attesa della ripresa dei negoziati, i due principali capi del LRA, Joseph Kony a il suo vice, Vincent Otti, hanno dichiarato che intendono rispettare gli accordi già raggiunti con il governo e in particolare il cosiddetto “Agreement on Comprehensive Solutions to the Northern Uganda conflict” firmato il 2 maggio (vedi Fides 4 maggio 2007). Il documento pone le condizioni per assicurare la partecipazione di tutte le etnie alle istituzioni politiche e nel governo, con garanzie sull'ordinamento giudiziario e sugli organi di sicurezza, e per affrontare il problema dei rifugiati e quello della ricostruzione del nord Uganda.
L’accordo prevede tra l’altro che “le Parti riconoscano la necessità di provvedere protezione ai leader, ai combattenti e al personale del LRA durante la transizione dal conflitto alla pace” (punto 15) e chiede alle “Parti di promuovere e suscitare la fiducia reciproca e di adottare misure concrete in questa direzione” (punto 16). (L.M.) (Agenzia Fides 15/5/2007 righe 30 parole 385)


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