AFRICA - L’economia africana è in crescita grazie al “traino” dei Paesi “SANE”: Sudafrica, Algeria, Nigeria ed Egitto. Lo afferma il rapporto un rapporto della Banca di Sviluppo Africano e dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico

lunedì, 14 maggio 2007

Shanghai (Agenzia Fides)- Economia africana in crescita grazie al “traino” di 4 Paesi: Sudafrica, Nigeria, Algeria ed Egitto. È quanto afferma il rapporto congiunto “The African Economic Outlook 2006/2007”, elaborato dalla Banca di Sviluppo Africano e dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico che è stato presentato a Shanghai, in Cina, alla vigilia dell’apertura dell’incontro annuale della Banca di Sviluppo Africano che si terrà nella città cinese dal 16 al 18 maggio.
Nel 2006 l’Africa ha registrato un tasso di crescita del 5,5 per cento confermando la tendenza degli ultimi 5 anni, che hanno registrato una crescita del Prodotto Interno Lordo del 5 per cento.
I buoni risultati dell’economia del continente sono dovuti, secondo il rapporto, all’incremento della domanda mondiale di petrolio e di altre risorse naturali, aumento degli investimenti in questi settori e alle buone condizioni climatiche che hanno permesso raccolti abbondanti. Il rapporto sottolinea però che per raggiungere gli obiettivi del Millennio (ridurre della metà la povertà in Africa entro il 2015) occorre un tasso di crescita del 7-8 per cento.
Metà del Prodotto Interno Lordo è prodotto da Sudafrica, Algeria, Nigeria ed Egitto (chiamati dagli esperti “SANE”), che contano un terzo della popolazione continentale. La crescita del Sudafrica è stata trainata dalla domanda interna più che dalle esportazioni a differenza di quella di altri Paesi dipendenti dalla crescente richiesta mondiale di petrolio e di altre materie prime. Ad esempio, il rapporto afferma che nel 2007 il tasso di crescita dell’economia dell’Angola sarà del 27 per cento grazie soprattutto all’aumento del valore delle esportazioni di petrolio e, in minor misura, di diamanti.
Non tutta l’Africa però cresce in eguale misura: l’economica dello Zimbabwe ha fatto registrare una diminuzione del Prodotto Interno Lordo del 5 per cento, mentre i Paesi della Comunità Economica dell’Africa Occidentale sono stati colpiti negativamente dalla crisi in Costa d’Avorio.
Ma come viene distribuita la ricchezza così prodotta? Un capitolo del rapporto è dedicato all’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienici (Sanitation) nel quale si afferma che i progressi in questo campo sono ancora insufficienti. Si notano comunque progressi significativi in alcuni Paesi, come la Tunisia e in Tanzania dove il 90 per cento della popolazione ha accesso a servizi igienici adeguati, dimostrando che in Africa il progresso è possibile. (L.M) (Agenzia Fides 14/5/2007 righe 35 parole 400)


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