AFRICA - La storia di Theophilus Ochang Lotti: da studente di Medicina, a Padova negli anni ‘70, a Ministro della Sanità del Sud Sudan, oggi

martedì, 8 maggio 2007

Roma (Agenzia Fides) - La storia di un giovane che negli anni ‘70 lascia il Sud Sudan per studiare Medicina a Padova e poter tornare, da medico, ad aiutare la sua gente.
È la storia di Theophilus Ochang Lotti, ora Ministro della Sanità del primo Governo del Sud Sudan. La laurea in Medicina nel 1980, ospite del Collegio di Medici con l’Africa Cuamm. Poi il ritorno in patria, le distruzioni della guerra civile, i combattimenti, la reclusione. Ritrovarsi a fare il medico sotto gli alberi, a prestare servizi di primo soccorso a feriti e mutilati a mani nude, senza mezzi a disposizione.
Una storia di enormi sofferenze e di profondo riscatto che si arricchisce ora di una nuova sfida: far ripartire, da Ministro della Sanità, un sistema sanitario distrutto.
«Sono diventato medico grazie a Medici con l’Africa Cuamm, alla sua missione di formare medici dei paesi in via di sviluppo che potessero tornare a lavorare dove ce n’era più bisogno. Io sono tra quelli che hanno fatto ritorno», riassume così la sua storia Theophilus Ochang Lotti, Ministro della Sanità del Sud Sudan.
Enormi le sofferenze e le difficoltà che ha dovuto patire, rientrato in Sud Sudan. «Durante la guerra - ricorda - ho fatto il “medico a piedi scalzi”. Camminavo a piedi per miglia e miglia facendo tutto quello che potevo per aiutare la gente. Ferite, amputazioni: cercavo di curarle con il poco che avevo a disposizione. Solo con un pò di cotone e qualche benda, senza strumenti chirurgici. Ho fatto delle cose che uno definirebbe ‘dell’altro mondo’, ma eravamo proprio in questo mondo».
Oggi, da Ministro della Sanità ha un compito davvero impegnativo: «La situazione sanitaria del Sud Sudan è estremamente difficile - afferma. Il dato di partenza è l’assoluta emarginazione in cui è stata relegata la regione del Sud a partire dal periodo post indipendenza e ancor più nelle dure fasi finali della guerra civile. Non c’è stato sviluppo in quest’ultimi 50 anni: non ci sono strade, ospedali, scuole. Fra i settori maggiormente colpiti c’è proprio quello della salute. Esistono poche strutture, vecchie di 100 anni, eredità del periodo coloniale. Molte stanno letteralmente crollando a pezzi, bombardate e martoriate da colpi d’arma da fuoco. Dobbiamo ripartire da zero. Prima di tutto riabilitando le strutture esistenti e aprendone poi di nuove». Il Ministro in questi giorni è a Padova dopo 27 anni. (AP) (8/5/2007 Agenzia Fides; Righe:33; Parole:414)


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