AMERICA/MESSICO - La Chiesa cattolica sostiene gli ospedali e i medici che rifiutano di praticare aborti

lunedì, 30 aprile 2007

Città del Messico (Agenzia Fides) - L’Arcivescovado Primate del Messico ha espresso il suo totale appoggio al rifiuto della Segreteria Sanitaria di effettuare aborti negli ospedali che dipendono dalla federazione, come previsto nella nuova legge del Distretto Federale.
Si tratta di una disposizione strettamente legale in quanto, nel paese, l’aborto nelle prime 12 settimane non è legale, di conseguenza, non si può obbligare gli ospedali che dipendono dalla federazione a rispettare la legislazione approvata dagli assembleisti nella capitale.
Il portavoce del Cardinale Norberto Rivera Carrera, padre Hugo Valdemar, ha detto che “il signor Ebrard (che ha promosso la riforma legislativa sull’aborto nello Stato) era stato avvisato sul fatto che il Distretto Federale non avesse le infrastrutture necessarie per assistere le donne che vogliono abortire, tuttavia, ha fatto finta di niente”. Il portavoce dell’Arcidiocesi del Messico ha chiesto di agire con maturità e responsabilità.
Riguardo ai medici che si oppongono alla pratica degli aborti nell’Ospedale Rubén Leñero, che dipende dal Governo della capitale, ha detto che la decisione va rispettata, “poiché hanno il diritto di decidere; obbligarli sarebbe violare i loro diritti umani”.
“I medici hanno una missione e fanno il giuramento di salvare vite, di conseguenza non possono tradire la loro vocazione”, ha detto padre Valdemar in una intervista diffusa dal Sistema Informativo dell’Arcidiocesi del Messico (Siame).
Il prelato ha sottolineato inoltre che “per la Chiesa, il dibattito sull’aborto è appena iniziato”, e ha ricordato che secondo il Diritto Canonico, medico e infermiera che praticano un aborto vengono puniti con la scomunica.
Il Cardinale Rivera ha promesso a papa Benedetto XVI che lavorerà duramente a favore della vita, non solo nell’Arcidiocesi di città del Messico, ma in tutto il paese.
Altre 90 diocesi e arcidiocesi del paese si sono aggiunte a questa battaglia a favore della vita, perchè “oggi più che mai bisogna parlare della vita, della dignità della persona umana e della democrazia che è stata negata arbitrariamente agli abitanti di questa città quando hanno respinto il referendum”, ha puntualizzato padre Valdemar. (AP) (30/4/2007 Agenzia Fides; Righe:30; Parole:347)


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