ASIA/INDIA - QUALE RUOLO DEI CRISTIANI PER LA RICONCILIAZIONE NEI CONFLITTI ETNICI E RELIGIOSI? SE NE PARLA NELL’INDIA NORD-ORIENTALE – UNITÀ DELLE DIVERSE CONFESSIONI CRISTIANE PER LA DISTENSIONE E LA PACE

martedì, 14 ottobre 2003

Imphal (Agenzia Fides) – La zona del Nordest dell’India è una delle zone instabili della nazione, attraversate conflitti sociali, etnici, territoriali fra tribù e comunità diverse, o per l’autonomia dal governo centrale. Per questo numerosi leader cristiani di 16 diverse confessioni di sono incontrati di recente a Imphal, capitale dello stato del Manipur, nella regione nordorientale, per discutere del possibile contributo che la comunità cristiana può offrire per porre fine ai conflitti e nel processo di riconciliazione.
I cristiani hanno sottolineato che la loro unità ecumenica è un primo passo verso l’armonia complessiva. “Dopo anni di incomprensioni, finalmente siamo insieme a parlare da uno stesso pulpito: è davvero un’opera di Dio. Per grazia di Dio siamo qui uniti a predicare la riconciliazione. E’ un buon inizio”, ha detto all’Agenzia Fides p. K. George dell’Arcidiocesi di Imphal.
“L’unità fra le Chiese cristiane è necessaria per poter estendere la riconciliazione nella società che ci circonda. Dobbiamo lavorare con convinzione per questo”, ha aggiunto il Rev. I. Simon della Chiesa battista, affermando che i cristiani possono fungere da mediatori nei diversi conflitti.
Peter Senpu Kuki, laico cattolico che ha partecipato all’incontro, ha notato come l’elemento culturale e mentale sia mot importante per porre fine a un conflitto di qualsiasi natura: “Occorre scorgere quello che c’è nella mente della gente: se prevale il desiderio di vendetta, bisogna cercare di cambiare la propensione e all’odio in sentimenti di dialogo e perdono”.
A preoccupare i cristiani è specialmente il distretto di Chandal, nello stato del Manipur, dove il conflitto fra gruppi etnici ha coinvolto anche donne e bambini. La comunità cristiana si sente fortemente interpellata per fermare l’escalation di violenza.
Stato crocevia di traffici di droga, il Manipur è travolto dalla violenza inter-etnica e separatista da oltre 30 anni. Già nel 1947, anno dell'indipendenzia indiana, i Naga, tribù delle colline a nord di Imphal, iniziarono una lotta contro il governo centrale, inaspritasi lungo gli anni cinquanta. I gruppi ribelli, che spesso si nascondono nella giungla si battono s per l'indipendenza dello Stato del Manipur. I Naga vorrebbe creare un grande Nagaland, stato con un’unica etnia.
(PA) (Agenzia Fides 14/10/2003 lines 39 words 371)


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