AMERICA/BOLIVIA - “Nessun paese ha futuro se la convivenza dei suoi cittadini non si basa sui valori morali e sociali della verità, della libertà, della giustizia, dell'onestà, del dialogo e della solidarietà”: Messaggio dei Vescovi alla fine dell’Assemblea Plenaria

mercoledì, 25 aprile 2007

Cochabamba (Agenzia Fides) - Alla fine della loro 84ª Assemblea Plenaria, i Vescovi della Bolivia hanno pubblicato un Messaggio intitolato "Cristo resuscitato, speranza nostra", nel quale trattano aspetti importante della vita ecclesiale e sociale del paese come il significato del tempo pasquale, la V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e Caraibico, i principi che devono sostentare la vita sociale e la nuova costituzione politica dello Stato, oltre ad un'esortazione finale.
“È lo Spirito del Signore risuscitato - inizia il Messaggio - che ci porta ad impegnarci per i poveri affinché recuperino la loro dignità di persone, affinché tutti gli uomini e le donne siano protagonisti e responsabili nel cammino della storia, che la democrazia sia via di convivenza, che la libertà sia rispettata ed assicurata in ogni momento, e che la vita sia difesa al di sopra di tutto". Ricordano quindi il prossimo grande evento per la Chiesa in America Latina, la V Conferenza Generale dell'Episcopato Latinoamericano e dei Carabi, che considerano "un'opportunità per rinnovare il nostro essere Chiesa, seguace di Cristo ed inviata da Lui, discepola e missionaria, che, condotta dallo Spirito, possa sperimentare l'incontro personale con Cristo che ci farà cercatori e costruttori della verità che unisce e non divide". Lanciano quindi un appello a tutti per vivere questo avvenimento nella fede e nella preghiera, e chiedono allo Spirito Santo che doni "saggezza ai Vescovi per trovare risposte alle grandi sfide della Chiesa e della società in America Latina ed a tutti docilità e fermezza per assumere le loro conclusioni pastorali".
Analizzando poi il clima di insicurezza che si vive nel paese, i Vescovi offrono alcuni elementi importanti per costruire la Bolivia che tutti desiderano, ricordando alcuni principi importanti per l'organizzazione del paese, come il primato della persona umana al di sopra di qualunque altro valore; il bene comune della nazione che è prima di tutti i beni particolari o settoriali, e la democrazia verso la quale il paese deve continuare a compiere passi decisi. "Nessun paese ha futuro se la convivenza dei suoi cittadini non si basa sui valori morali e sociali della verità, della libertà, della giustizia, dell'onestà, del dialogo e della solidarietà" continuano i Vescovi.
Rispetto all'Assemblea Costituente e alla nuova Costituzione, ricordano che questa deve essere basata su una serie di principi, valori e diritti, come la vita, la famiglia basata sul matrimonio tra un uomo ed una donna come santuario della vita e centro dell'umanesimo integrale, l'educazione per tutti, la libertà religiosa che include la libertà di coscienza, il diritto alla libertà di espressione, la salute, l'abitazione, il lavoro, e la ripartizione equa della terra e delle risorse naturali per una vita degna e giusta. I Vescovi considerano che, sebbene l'Assemblea Costituente sia una grande opportunità per stabilire le basi di una nuova Bolivia, essa ha continuato a generare sfiducia tra la gente, perciò "i Costituenti hanno la grave responsabilità di superare le tensioni e lavorare in un clima di apertura, dialogo, rispetto ed unità, portando a termine il compito che gli è stato affidato."
Al termine i Vescovi incoraggiano ogni sforzo "per fortificare la nostra identità boliviana, nella quale ogni persona sia accolta e rispettata, stimata e sostenuta, per essere protagonista nella costruzione di una società migliore integrata e più unita". Chiedono ai mezzi di comunicazione sociale, alle istituzioni civili e ai movimenti sociali di favorire “questo processo di cambiamento in un clima di convivenza democratica". (RG) (Agenzia Fides 25/4/2007; righe 39, parole 570)


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