AFRICA/CONGO - Lo scandalo della povertà in Congo: Messaggio dei Vescovi al termine della loro 35esima Assemblea Plenaria annuale

martedì, 24 aprile 2007

Brazzaville (Agenzia Fides)-La povertà è stata al centro della 35esima Assemblea Plenaria annuale della Conferenza Episcopale della Repubblica del Congo (Congo Brazzaville) che si è tenuta dal 16 al 22 aprile presso le Suore del Sacro Cuore di Gesù e Maria a Brazzaville. Secondo un comunicato inviato all’Agenzia Fides, tra le questioni affrontate dalla Plenaria vi erano: la lotta alla povertà alla luce della dottrina sociale della Chiesa; le prossime elezioni legislative; il degrado dell’ambiente naturale e le sue conseguenze sul benessere della popolazione.
I Vescovi, dopo aver preso visione dell’inchiesta sulla povertà realizzata da Caritas Congo e dalla Commissione “Giustizia e Pace”, hanno diffuso un messaggio dal titolo “La questione sociale nel Congo: lotta contro la povertà”. Nel documento si ribadisce che “la Chiesa si interessa al povero perché si tratta di una dimensione costitutiva della sua missione. Il povero è sempre stato nel cuore della Chiesa”.
I cristiani sono chiamati a mobilitarsi per rendere giustizia sulla base dei principi fondamentali del cristianesimo: “la dignità della persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, il principio del bene comune, la destinazione universale dei beni della terra, il principio di solidarietà. La Chiesa, essendo il corpo di Cristo, ha la vocazione di continuare l’opera del suo Fondatore e di prendere le parti del povero. Non può essere altrimenti”.
Sul piano dell’analisi della situazione congolese, il documento afferma che “la povertà è multidimensionale. Può essere materiale, economica, morale e sociale”. La povertà in Congo è in primo luogo economica e materiale: “molti dei nostri concittadini vivono nella precarietà in maniera drammatica, e in condizioni indegne e deplorevoli. La nostra inchiesta nelle diverse diocesi ha rivelato che esistono nel nostro Paese delle situazioni di povertà estrema. Nel 2000 le istituzioni internazionali affermavano che più del 70% dei congolesi vivono al di sotto della soglia di povertà con meno di un dollaro al giorno”.
Esiste anche una povertà sociale: mancanza di accesso all’istruzione e alla sanità, non accesso all’acqua potabile e all’elettricità, condizioni igieniche insufficienti.
I Vescovi distinguono le cause della povertà in due categorie: endogene ed esogene. Tra le prime vi sono: “le difficoltà di accesso all’impiego; il basso potere d’acquisto; l’abbandono da parte dello Stato delle sue responsabilità; l’incoscienza professionale e la corruzione generalizzata; la complicità nelle macchinazioni finanziarie; l’instabilità politica; l’ignoranza, l’analfabetismo”. Le cause esogene derivano “essenzialmente dalla disuguaglianza nei termini dello scambio: i produttori di materie prime non sono responsabili della determinazione dei prezzi di queste sui mercati internazionali”.
Di fronte a questa situazione, i Vescovi richiamano la responsabilità di tutti: “siamo invitati ciascuno secondo le proprie capacità a cambiare i nostri modi di vita e ad impegnarci risolutamente nella lotta contro la povertà, ad abolire ogni forma di asservimento. Pensiamo in particolare ai nostri fratelli e sorelle i pigmei, ancora emarginati e sfruttati”. (L.M.) (Agenzia Fides 24/4/2007 righe 42 parole 494)


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