AMERICA/MESSICO - “Fedeli laici, consacrati, presbiteri e Vescovi devono unirsi in stretti vincoli di carità e di azione, mediante una nuova evangelizzazione”: il Messaggio dell'Assemblea Plenaria dei Vescovi

lunedì, 23 aprile 2007

Città del Messico (Agenzia Fides) - “Il nostro compito pastorale è l'evangelizzazione, perché abbiamo sentito l'urgenza del Regno e la chiamata ad essere testimoni ed apostoli con la nostra propria vita. Questa speranza cresce con la celebrazione della V Conferenza dell'Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi che ci aiuterà a fortificare la nostra missione di essere discepoli e missionari di Gesù Cristo, Via, Verità e Vita": è quanto si legge nel Messaggio dei Vescovi messicani al Popolo di Dio intitolato “Servi del Vangelo e testimoni della speranza" emesso alla fine della loro Assemblea Plenaria, celebrata dal 16 al 20 aprile (vedi Fides 17/4/2007 e 21/4/2007).
In primo luogo i Vescovi constatano il cambiamento epocale che viviamo, "dove i valori che sorreggono il modello culturale vigente sono messi in discussione con diversi argomenti ed appaiono degli antivalori come opzioni che si presentano al cittadino senza alternativa, molte volte violentando la sua libertà”. Perciò la responsabilità dei cristiani in questi momenti "è di riuscire a far sì che i valori del Regno di Dio siano lievito nel processo di gestazione del cambiamento epocale o del nuovo modello culturale". Non c'è dubbio che molti di questi cambiamenti sono stati positivi, come per esempio "i segni più espressivi a favore della democrazia", ai quali anche la Chiesa offre il suo contributo. Ma ci sono ancora molti temi pendenti, come i giovani a cui si deve offrire “un'educazione ricca in conoscenze e principi ordinando i valori verso lo sviluppo integrale dalla sua persona"; le donne che "meritano un maggiore riconoscimento dalla comunità e dai suoi Pastori"; i fratelli poveri, che "non sono una minoranza da trattarsi come l’eccezione, ma sono la gran parte del nostro paese, che anela e chiede condizioni degne per il suo pieno sviluppo"; gli emigranti e gli indigeni, "che esigono un trattamento giusto ed umano, rispettoso dei diritti e della loro dignità".
I Vescovi segnalano anche la necessità di fare della Chiesa la casa e la scuola della comunione, "dove fedeli laici, consacrati, presbiteri e Vescovi, si uniscano in stretti vincoli di carità e di azione, mediante una nuova evangelizzazione". Si deve anche "spingere la presa di coscienza dei fedeli laici circa la loro vocazione specifica come uomini e donne di Chiesa nel cuore del mondo, e uomini e donne del mondo nel cuore della Chiesa."
Per ultimo richiamano nuovamente la loro preoccupazione sul tema della vita, affermando che lo Stato ha l'obbligo primario di difendere il diritto naturale di ogni essere umano alla vita. Anche il Santo Padre Benedetto XVI, in un Messaggio inviato ai Vescovi del Messico attraverso il Segretario di Stato, Card. Tarcisio Bertone, mostra la sua vicinanza "alla Chiesa in Messico ed a tante persone di buona volontà, preoccupate davanti ad un disegno di legge del Distretto Federale, che minaccia la vita del bambino che deve nascere". Questo tempo pasquale, nel quale stiamo celebrando il trionfo della vita sulla morte con la resurrezione di Cristo ci spinge "a proteggere e difendere con ferma decisione il diritto alla vita di ogni essere umano, dal primo istante del suo concepimento, di fronte a qualunque manifestazione della cultura della morte". (RG) (Agenzia Fides 23/4/2007; righe 37, parole 526)


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