ASIA/FILIPPINE - Sdegno e paura nelle Filippine Sud per il terrore seminato dai ribelli di Abu Sayyaf, mentre sull’isola di Jolo aumenta il numero degli sfollati

venerdì, 20 aprile 2007

Manila (Agenzia Fides) - Preoccupazione e sdegno si diffondono nella società civile, nella Chiesa, fra la popolazione delle Filippine Sud, dopo l’ultimo atto terroristico del gruppo islamico Abu Sayyaf, che ha decapitato sette uomini che teneva in ostaggio nell'isola di Jolo, nel sud delle Filippine. Condanna unanime per l’atto terribile è stata espressa dalle autorità politiche, militari, civili e religiose verso un gesto che viene considerato dagli osservatori come una ulteriore provocazione del gruppo ribelle.
I militanti di Abu Sayyaf hanno conquistato notorietà internazionale quando, circa cinque anni fa, catturarono e decapitarono alcuni turisti e dipendenti di istituti religiosi cristiani. Il gruppo continua a organizzare sequestri soprattutto a scopo di estorsione, per finanziare le proprie attività di guerriglia.
Secondo il generale Ruben Rafael, che comanda le truppe a Jolo, l’atto terroristico potrebbe essere una rappresaglia in risposta all'offensiva dei militari nella zona, che si protrae da otto mesi, nella quale sono stati uccisi circa 70 ribelli, fra i quali anche i due leader di Abu Sayyaf, che, secondo le stime, conta circa 400 uomini asserragliati nella macchia dell’isola di Jolo.
Le Filippine hanno dispiegato a Jolo circa 8.000 militari per combattere i militanti di Abu Sayyaf e i membri del gruppo locale della rete internazionale di terroristica “Jemaah Islamiyah” che si pensa abbiano trovato rifugio tra le montagne dell'isola.
Gli scontri fra le truppe governative delle Filippine e i ribelli musulmani che si sono intensificati da circa una settimana nell'isola di Jolo hanno costretto circa 42.000 persone a lasciare le loro case, come ha segnalato il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam) che prevede di inviare nelle zone dei combattimenti aiuti alimentari per le famiglie sfollate. Le autorità di Jolo hanno lanciato un appello alle agenzie umanitarie chiedendo coperte, tende e alimenti ricchi di vitamine per gli sfollati che alloggiano temporaneamente nelle scuole. (PA) (Agenzia Fides 20/4/2007 righe 26 parole 267)


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