ASIA/IRAQ - “Non abbandonare la popolazione irachena al suo destino: più sostegno internazionale per rifugiati e sfollati”, chiede una Conferenza internazionale Onu sulla crisi umanitaria in Iraq

mercoledì, 18 aprile 2007

Ginevra (Agenzia Fides) - La crisi umanitaria in Iraq non può più essere ignorata, e la popolazione irachena, che continua a soffrire stenti, miseria, violenza, non può essere abbandonata al suo destino. Occorre maggiore impegno dell’intera comunità internazionale per dare una svolta alla grave situazione sociale in Iraq. Lo ha chiesto l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Antonio Guterres, intervenendo alla Conferenza internazionale in corso a Ginevra, dedicata alla crisi irachena. Promossa dall’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (Acnur), vi hanno preso parte rappresentanti politici, intellettuali, esperti di oltre 60 paesi del mondo.
Guterres ha esortato la comunità internazionale a fornire una risposta continua, organica e coordinata, al fine di alleviare la drammatica condizione di milioni di persone fuggite dalle loro case a causa del conflitto, ricordando le necessità umanitarie di quasi 4 milioni di rifugiati e sfollati in Iraq e nei paesi limitrofi della regione. “Tutti noi - rappresentanti di governi, organizzazioni internazionali e società civile - abbiamo il dovere di aiutarli”.
Nel rivolgersi agli oltre 450 delegati presenti alla Conferenza, inviati da governi e organizzazioni internazionali, Guterres ha sottolineato che, nonostante la grande copertura mediatica, la crisi irachena è probabilmente la crisi umanitaria meno compresa. Nonostante gli aspetti politici e militari, “è stata prestata un’attenzione troppo limitata alla tragedia umanitaria”, ha detto.
Secondo l’Alto Commissario, “si tratta del più grande esodo forzato in Medio Oriente dai drammatici eventi del 1948, un iracheno su otto è stato costretto a fuggire. Circa 1,9 milioni di iracheni sono attualmente sfollati all'interno del proprio paese, mentre altri 2 milioni hanno cercato rifugio fuori dell'Iraq”.
Guterres ha ribadito il carattere prettamente umanitario della conferenza, ma ha anche notato che le questioni umanitarie sono “sintomi di una malattia la cui cura può essere solo politica”. “Questa Conferenza costituisce solo il primo passo in un processo che noi auspichiamo possa dar vita a un dialogo continuato e a una risposta coordinata e organica alla crisi umanitaria in Iraq”, ha concluso l'Alto Commissario.
Per questo ha esortato la comunità internazionale a fornire “sostegno finanziario, economico e tecnico, ma anche maggiori opportunità di reinsediamento per le persone più vulnerabili”. (PA) (Agenzia Fides 18/4/2007 righe 27 parole 279)


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