VATICANO - “Il nostro tempo, ogni giorno, le vicende della nostra vita, le nostre sorti, il nostro agire è nelle buone mani del Signore. È questa la grande fiducia con la quale andiamo avanti”: Benedetto XVI al Collegio Cardinalizio in occasione del suo genetliaco

mercoledì, 18 aprile 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - “Il vero dono di questo giorno per me è la preghiera che mi dà la certezza che sono accettato dall’interno e, soprattutto, aiutato e sostenuto nel mio ministero petrino, un ministero che non posso assolvere da solo, ma soltanto in comunione con tutti quelli che mi aiutano, anche pregando, perché il Signore sia con noi tutti e sia con me.” E’ quanto ha detto il Santo Padre Benedetto XVI al termine dell’incontro conviviale con i Membri del Collegio Cardinalizio presenti a Roma, in occasione del Suo 80° genetliaco, il 16 aprile.
Ringraziando i presenti, il Papa ha sottolineato di aver vissuto “un momento non solo di collegialità ma di autentica fraternità”, in quanto “abbiamo realmente sperimentato come è bello stare insieme... Sono grato di questa esperienza di fraternità che avverto anche nella mia vita quotidiana. Anche se non ci vediamo continuamente, avverto sempre e constato la collaborazione di chi mi aiuta. Il Collegio cardinalizio offre realmente un sostegno efficiente e grande al lavoro del Successore di Pietro.”
Commentando le parole di uno dei Salmi dell’Ufficio delle Letture del giorno, "In manibus tuis sortes meae" (Sal 31/30, 16), il Papa ha evidenziato: “il nostro tempo, ogni giorno, le vicende della nostra vita, le nostre sorti, il nostro agire è nelle buone mani del Signore. È questa la grande fiducia con la quale andiamo avanti, sapendo che queste mani del Signore sono sostenute dalle mani e dai cuori di tanti Cardinali. Questo è per me il motivo della grande gioia di questo giorno.”
Nel suo saluto, il Decano del Collegio Cardinalizio, Card. Angelo Sodano, ha presentato al Santo Padre gli auguri dei Cardinali presenti a Roma, ed ha consegnato a Benedetto XVI un’offerta raccolta fra di loro per contribuire alle sue opere di carità: “sono ben lieto di consegnarLe un assegno di 100.000 euro con preghiera, se possibile, di tenere presenti le gravi necessità dei cristiani in Terra Santa. È un piccolo segno di quella agape fraterna, di quella carità a cui sovente Ella, Santo Padre, ci ha richiamati.” (S.L.) (Agenzia Fides 18/4/2007; righe 23, parole 348)


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