AFRICA/MALAWI - Le eccedenze agricole del Malawi per sfamare la popolazione dello Zimbabwe

martedì, 17 aprile 2007

Lilongwe (Agenzia Fides)- Il Malawi fino a pochi anni fa era costretto a ricorrere all’aiuto internazionale per sfamare la propria popolazione. Quest’anno invece, grazie a un raccolto eccezionale, esporterà una parte delle sue eccedenze di mais (1 milione 100mila tonnellate) nel vicino Zimbabwe, un tempo il granaio dell’Africa Australe, ed ora, a causa della politica del Presidente Robert Mugabe, costretto a importare derrate alimentare dall’estero.
Anche il piccolo Malawi, dunque esporterà 400mila tonnellate di mais a favore della stremata popolazione dello Zimbabwe, stretta tra la penuria alimentare, la disoccupazione e il costante degrado delle condizioni di vita, da un lato, e la crescente oppressione esercitata nei confronti dell’opposizione (vedi Fides 12 marzo 2007).
Un fatto significativo se si pensa che nel 2005 il Malawi era stato colpito da una gravissima siccità che aveva costretto il governo locale a importare 400mila tonnellate di cereali per un valore di 100 milioni di dollari. Nel 2006, grazie alle migliori condizioni climatiche e al ricorso a fertilizzanti sovvenzionati dallo Stato, il Paese è riuscito a produrre 2 milioni 200mila tonnellate di mais, più che sufficienti per soddisfare le necessità alimentari dei suoi 12 milioni di abitanti. Nel 2007 il raccolto di mais, che avviene tra aprile e maggio, è di 3,15 milioni di tonnellate, un incremento del 22% rispetto all’anno precedente. È previsto anche un buon raccolto di riso: 107.797 tonnellate con un incremento del 17%.
Il governo del Malawi ha finanziato il 70% dei sussidi per fornire ai contadini 150mila tonnellate di fertilizzante ad un costo di 60 milioni di dollari, e semi migliori per un valore di 6 milioni di dollari.
Grazie all’eccellente raccolto degli ultimi anni, il Malawi ha ridotto le importazioni di cereali, in gran parte grano, riso, mais, a beneficio delle regioni meridionali del Malawi, che hanno ancora un deficit alimentare. Si tratta di sole 175mila tonnellate di cereali provenienti dalle eccedenze agricole del Mozambico settentrionale.
Sussidi, collaborazione regionale e duro lavoro dei contadini, oltre a condizioni climatiche favorevoli, sono la chiave di volta per far uscire l’Africa dalla piaga della fame. Ma occorre fare di più, si possono immaginare, ad esempio, progetti integrati per lo sfruttamento ottimale delle risorse idriche regionali per far sì che la siccità non diventi un incubo insormontabile, ma una difficoltà che si può affrontare e risolvere insieme. (L.M.) (Agenzia Fides 17/4/2007 righe 33 parole 403)


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