AFRICA/SOMALIA - Una scheda sulle attività del dispensario di Baidoa, a cui sarà destinata la colletta della Messa “in Coena Domini” presieduta da Papa Benedetto XVI

mercoledì, 4 aprile 2007

Baidoa (Agenzia Fides) - Sua Santità Benedetto XVI ha deciso di destinare la colletta della Messa “in Coena Domini” del Giovedì Santo, che presiederà nella Basilica di San Giovanni in Laterano, al dispensario medico di Baidoa, in Somalia, in funzione dal maggio 2005. Appresa la notizia, l’Amministratore Apostolico di Mogadiscio, Sua Ecc. Mons. Giorgio Bertin, aveva inviato all’Agenzia Fides una sua dichiarazione: “In questi tristi giorni, in cui violenti scontri sconvolgono ancora una volta Mogadiscio, provocando tanti morti, feriti e profughi tra la popolazione civile e mettendo in serio pericolo il processo di pacificazione della Somalia, è per noi motivo di consolazione la notizia che Papa Benedetto XVI ha deciso di destinare al dispensario medico di Caritas Somalia a Baidoa la colletta della Messa in Coena Domini” (vedi Fides 2 aprile 2007).
Pubblichiamo una scheda sulla situazione in Somalia, sulle attività della Caritas e del dispensario di Baidoa, realizzata dall’Agenzia Fides con il contributo di Davide Bernocchi, Direttore di Caritas Somalia, da cui dipende il dispensario.
Baidoa (60.000 abitanti, 250 km a nord-ovest di Mogadiscio) è la capitale della popolosa e povera regione del Bay, per anni teatro di violenti scontri interclanici che hanno distrutto infrastrutture e servizi pubblici e reso estremamente difficoltoso il lavoro degli organismi umanitari. Al momento del loro insediamento a Baidoa, Caritas Somalia ha voluto rispondere all’appello lanciato dalle istituzioni somale alle organizzazioni internazionali per rispondere alle necessità più urgenti della popolazione locale.
L’emergenza sanitaria è apparsa dal principio la più urgente, dato che nel maggio 2005, quando il dispensario è stato aperto, in tutta la regione del Bay (700.000 persone) non operava nemmeno un medico. Il dispensario di Baidoa è stato aperto grazie alla piena collaborazione garantita dall’Ospedale SOS di Mogadiscio, dove da 16 anni lavorano le Missionarie della Consolata (e dove è stata anche assassinata suor Leonella Sgorbati, il 17 settembre 2006). “SOS Kinderdorf” ha prestato a Caritas Somalia il personale medico necessario ad avviare il progetto.
Nel giugno 2006, a seguito della presa di potere delle Corti Islamiche a Mogadiscio, si è innestata una dinamica di tensioni crescenti tra queste e le Istituzioni basate a Baidoa, che è sfociata in una “guerra lampo” terminata con la sconfitta delle Corti ad opera del governo di transizione e dell’Etiopia, a fine dicembre 2006. Da allora, per cause legate ai complessi equilibri di potere tra i clan, le istituzioni non sono ancora riuscite a garantire ordine e sicurezza, in particolare a Mogadiscio, dove la violenza è tornata a mietere ogni giorno molte vittime innocenti. Il servizio sanitario di Caritas Somalia a Baidoa ha potuto operare, anche se a ritmo ridotto, anche durante gli scontri di dicembre, che si sono svolti a pochi chilometri dal dispensario. Nonostante gli immani bisogni della popolazione locale, la situazione politica e l’insicurezza rimangono il principale ostacolo con cui anche l’azione di Caritas Somalia deve misurarsi.

La Chiesa Cattolica in Somalia, dagli anni ’90 ad oggi
Dall’inizio dei problemi politici che avrebbero finito con l’inghiottire il Paese nell’anarchia, coloro che hanno dato la propria vita per testimoniare il Vangelo in terra somala sono stati:
1. Il francescano mons. Salvatore Colombo, Vescovo di Mogadiscio (ucciso a Mogadiscio il 9 luglio 1989): il suo omicidio è avvenuto nel clima di tensione che ha preceduto la caduta di Siad Barre.
2. Il francescano p. Pietro Turati (ucciso a Gìlib il 9 febbraio 1991): ucciso dopo lo scoppio della guerra civile in circostanze poco chiare, nell’orfanotrofio che si era rifiutato di abbandonare.
3. La dottoressa Graziella Fumagalli (uccisa a Merka, il 22 ottobre 1995): assassinata nell’ufficio del centro sanitario della Caritas Italiana che dirigeva a Merka.
4. La missionaria laica Annalena Tonelli (uccisa a Brama il 5 ottobre 2003): assassinata nell’ospedale per ammalati di tubercolosi da lei creato, anche centro di numerose altre attività di carattere sanitario ed educativo.
5. Suor Leonella Sgorbati delle Missionarie della Consolata (uccisa a Mogadiscio il 17 settembre 2006): assassina all’uscita della scuola per infermieri da lei creata all’interno dell’Ospedale SOS di Mogadiscio, dove lavorava con 4 consorelle.
Ad oggi, tutti questi casi rimangono sostanzialmente irrisolti.
A partire dall’inizio della guerra civile, nel 1991, le Suore Missionarie della Consolata operanti all’Ospedale SOS di Mogadiscio hanno rappresentato l’unica presenza pubblica continua della Chiesa. Costrette a lasciare Mogadiscio il giorno dell’omicidio di suor Leonella, le sue 4 consorelle pregano di poter far ritorno al più presto al loro servizio al popolo somalo.

Caritas Somalia oggi
Caritas Somalia opera sotto l’autorità dell’Amministratore Apostolico della Diocesi di Mogadiscio, Mons. Giorgio Bertin, OFM, che è anche Vescovo di Gibuti. Nel corso degli anni, Caritas Somalia è passata attraverso diverse fasi, ma non ha mai smesso di operare, per quanto possibile, a favore del suo popolo. Con la creazione delle Istituzioni Federali di Transizione (2004), Mons. Bertin ha deciso di investire nello sforzo di ristrutturare l’organizzazione. Oggi l’équipe è composta da Davide Bernocchi, Direttore di Caritas Somalia, più 15 impiegati somali a Baidoa. Il coordinatore tecnico della struttura è attualmente un infermiere che ha collaborato a lungo sia con Annalena Tonelli che con suor Leonella Sgorbati.
Il dispensario medico di Caritas Somalia a Baidoa è stato aperto il 25 maggio 2006, il dispensario offre visite mediche e medicinali gratuiti a 120 pazienti al giorno.La regione del Bay, di cui Baidoa è capoluogo, è una delle regioni più densamente popolate (circa 700mila abitanti) e tradizionalmente più povere della Somalia. La popolazione è prevalentemente impegnata in agricoltura di sostentamento (sorgo) e molti sono anche quelli che conducono una vita nomade o semi-nomade, allevando capre, pecore, bovini e cammelli. La malnutrizione, soprattutto infantile, è endemica nella regione. Si calcola inoltre che circa tre quarti della popolazione adulta siano sottonutriti in maniera cronica. Enormi problemi sono poi causati dalla mancanza di conoscenza delle norme igieniche minime. I pazienti del dispensario di Caritas Somalia vengono prevalentemente dalle campagne fuori Baidoa, dove vivono in capanne fatte con fango, escrementi bovini e legno, spesso senza accesso all’acqua potabile. Molti provengono anche da altri villaggi del Bay più lontani, fuori dal distretto di Baidoa. La maggior parte affronta ore e ore di cammino con i bambini sulle spalle, per raggiungere il dispensario, percorrendo dai 20 ai 60 km. E’ forse superfluo aggiungere che i beneficiari sono tutti musulmani. Nella tabella in allegato è riportato il numero dei pazienti assistiti, dall’apertura fino a fine marzo 2007.(L.M.) (Agenzia Fides 4/4/2007; righe 148, parole 1.115)


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