AFRICA/REPUBBLICA CENTRAFRICANA - TROPPE ARMI IN CIRCOLAZIONE: FORSE RIMANDATA LA DATA DELLE ELEZIONI PER PERMETTERE ALL’ESERCITO IL DISARMO DELLA POPOLAZIONE. NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ PROSEGUE IL PROCESSO DI NORMALIZZAZIONE: L’ EX PRESIDENTE KOLINGBA DECIDE DI SOSTENERE IL GOVERNO DI RICONCILIAZIONE

lunedì, 13 ottobre 2003

Bangui (Agenzia Fides)- Prosegue il processo di riconciliazione nazione nella Repubblica Centrafricana, dopo la presa del potere, nel marzo di quest’anno, di François Bozizé, che ha rovesciato il Presidente Ange-Félix Patassé, mettendo fine ad un conflitto scoppiato nell’ottobre 2002. Uno degli ultimi sviluppi è il ritorno dopo due anni di esilio dell’ex Presidente André Kolingba, che era fuggito nel paese nel maggio 2001, dopo aver guidato un fallito colpo di stato contro Patassé. Kolingba ha chiesto scusa al popolo centrafricano per gli errori commessi dal suo governo negli anni ’90 del secolo scorso, e per il ruolo da lui avuto nel fallito colpo di stato del 2001, a seguito del quale erano morte migliaia di persone. Kolingba ha dichiarato di volere sostenere l’attuale Presidente, Bozizé, e il suo primo ministro Abel Goumba, chi guida un governo di transizione nazionale che deve preparare le elezioni previste per il gennaio 2005. Di recente però la Commissione Pace e Sicurezza nei colloqui per la riconciliazione nazionale, ha raccomandato di posticipare al 2006 la data delle elezioni per permettere alle forze di sicurezza di recuperare l’enorme quantità di armi in circolazione.
Uno dei problemi che deve affrontare la Repubblica Centrafricana è il numero enorme di armi da fuoco in circolazione nel paese. Secondo il generale Xavier Yangongo, capo della Commissione Pace e Sicurezza nei colloqui per la riconciliazione nazionale, esse sono oltre 50mila.
Il generale Yangongo ha affermato che il governo centrafricano ha chiesto alle Nazioni Unite circa un 1 milione di dollari per disarmare le varie milizie e bande che imperversano nel paese, oltre ai privati cittadini. Il generale ha ricordato che fin dagli ammutinamenti militari nel 1996-97 molte armi sono sparite dagli arsenali delle caserme. Da allora la situazione è peggiorata perché altre armi sono giunte dalle zone sotto controllo ribelle nel nord della Repubblica Democratica del Congo (RDC), del Ciad meridionale e del sud Sudan. La diffusione delle armi spiega, almeno in parte, la forte attività del banditismo nel paese. Tra le diverse bande che imperversano nella capitale, Bangui, vi sono le milizie Karaco, Balawa e Saraoui legate all’ex presidente Ange-Felix Patasse.
(L.M.) (Agenzia Fides 13/10/2003, righe 32 parole 395)


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