AMERICA/BOLIVIA - SCONTRI TRA POLIZIA E DIMOSTRANTI: SALITE A 22 LE VITTIME NELLA CITTÀ’ DI EL ALTO, ALMENO 60 I FERITI DALL'INIZIO DELLA “GUERRA DEL GAS” CONTRO IL PIANO GOVERNATIVO PER L'ESPORTAZIONE DEL GAS NATURALE

lunedì, 13 ottobre 2003

Roma (Agenzia Fides) - Sarebbe di almeno 22 morti e di una sessantina di feriti il bilancio degli scontri fra dimostranti e polizia che da 48 ore insanguinano la Bolivia, in particolare la capitale La Paz, diventata ormai uno scenario di guerra, ed il sobborgo industriale di El Alto. Si tratta solo dell’ultimo episodio della cosiddetta “guerra del gas” che vede gli strati più poveri della popolazione, minatori, contadini e lavoratori strangolati dalla recessione e dalla miseria, opporsi alla decisione del governo di vendere gas naturale a società messicane e statunitensi secondo condizioni giudicate inaccettabili dai sindacati. Dopo le nuove morti del fine settimana è sfumata la possibilità di intavolare delle trattative tra governo e organizzazioni sociali di base. Testimoni oculari riferiscono che fra le vittime ci sono anche donne e bambini, tra questi uno di sette anni, morto sul colpo ucciso da una pallottola vagante. I soldati hanno preso posizione negli incroci di El Alto, una povera città industriale a 16 chilometri dalla capitale. Un prete cattolico, Asensio Mamani, ha riferito di aver visto tre persone uccise negli scontri a Senakata, il suo quartiere. Un altro prete, Modesto Chino, ha riferito di aver visto altre due persone uccise nel quartiere Ballivian. (AP) (13/10/2003 Agenzia Fides; Righe:20 Parole:237)


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