AMERICA/ARGENTINA - La Chiesa è preoccupata per la diffusione della droga nel paese: occorrono prevenzione e assistenza

martedì, 27 marzo 2007

Buenos Aires (Agenzia Fides) - L’uso di droghe nel paese è raddoppiato nell’ultimo quinquennio, in particolare nelle zone più emarginate. “Il problema della tossicodipendenza nei settori più deboli come conseguenza della emarginazione e della mancanza di coinvolgimento sociale” è stato il tema centrale del primo incontro dell’anno dei vertici della Chiesa argentina runiti a Buenos Aires.
Secondo l’ufficio stampa dell’Episcopato, i venti Vescovi che fanno parte della Commissione permanente della Conferenza Episcopale Argentina (CEA), presieduta dal Cardinale Jorge Bergoglio, hanno discusso le linee di azione necessarie per delineare un piano pastorale futuro.
Tra queste, il progetto dei Vescovi contro la droga che propone prevenzione e assistenza, affinché questa preoccupazione sociale non rimanga una semplice diagnosi, ma si trasformi in una pastorale specifica che includa altri gravi problemi come il traffico di esseri umani e il lavoro infantile, la scarsa attenzione negli ospedali pubblici o la diffusione della dengue, e la campagna del Ministero della Salute per la distribuzione gratuita della “pillola del giorno dopo”.
Mons. Jorge Casaretto, presidente della Commissione per la Pastorale Sociale, ha detto che tutti sono molto preoccupati per il problema della dipendenza dalle droghe: “Cerchiamo di affrontare con energia pastorale questa problematica e osservare come colpisce la società e, in particolare, i giovani per iniziare a lavorare all’assistenza e alla prevenzione dei tossicodipendenti”. “La Chiesa si avvicina al drogato con una proposta evangelica sull’uomo, sui valori morali, umani, cristiani, ed è aperta a tutti”, emerge dal documento dei Vescovi.
Il progetto ecclesiastico si basa su due capisaldi: la prevenzione, al fine di “educare le nuove generazioni alla vita cristiana”, e l’assistenza al fine di “portare il tossicodipendente alla scoperta o riscoperta della propria dignità di uomo, figlio di Dio, aiutandolo a risorgere e a crescere, recuperando la libertà che la droga gli ha tolto”.
La Chiesa pensa che un atteggiamento proibitivo sia insufficiente, anche se necessario. Per questo proponga una maggiore responsabilità delle strutture della società civile con misure di vita alternative come quelle delle comunità terapeutiche. “E’ necessario adottare strategie di assistenza e riabilitazione che vadano oltre la cura medica, insieme ad un adeguato sostegno spirituale, includendo nell’assistenza anche il gruppo familiare”, si legge nel rapporto.
Nel corso dell’incontro, i Vescovi hanno anche organizzato i dettagli del gruppo che parteciperà alla V Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi che si celebrerà nel santuario di Aparecida, in Brasile, la seconda metà di maggio, e che sarà presieduta da Papa Benedetto XVI. Per l’Episcopato argentino prenderanno parte undici Vescovi, oltre al Cardinale Bergoglio e mons. Andrés Stanovnik, Segretario generale del CELAM, più un gruppo di sacerdoti, diaconi e laici argentini. (AP) (27/3/2007 Agenzia Fides; Righe:39; Parole:451)


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