ASIA/INDIA - “Allontanare gli estremismi dal Partito del Congresso”, chiede l’Arcivescovo di Delhi alla leader Sonia Gandhi

martedì, 27 marzo 2007

New Delhi (Agenzia Fides) - Il Partito del Congresso, forte della sua tradizione democratica, secolare, tollerante, illuminata, rispettosa delle libertà individuali e dei diritti umani dovrebbe purificarsi al suo interno ed eliminare le scorie dell’estremismo e del “comunitarismo”, che lo stanno inquinando. E’ quanto ha chiesto Mons. Vincent Concessao, Arcivescovo di Delhi, alla leader del Partito Sonia Gandhi. Così il Partito del Congresso potrebbe recuperare, a detta dell’Arcivescovo, la fiducia delle minoranze etniche e religiose in India, che contribuì in passato a rafforzare il Partito e renderlo protagonista della liberazione dell’India dalla dominazione coloniale inglese.
Mons. Concessao ha rilasciato queste dichiarazioni ricordando il caso del “Freedom of Religion Bill”, approvato nello stato di Himanchal Pradesh (India nord occidentale). Si tratta di un provvedimento che rientra nella categoria delle cosiddette “leggi anti-conversioni”, che limitano la possibilità del cittadino di cambiare la propria fede. La Chiesa ha sempre disapprovato la natura di simili leggi, denunciando la violazione della libertà di coscienza individuale. Il documento è passato con voto favorevole al Parlamento dello stato, che è governato dal Partito del Congresso: è il primo caso in cui uno stato indiano guidato dal Congresso approva una legislazione di questo tipo. In altri stati indiani dove sono in vigore provvedimenti simili, infatti, è il partito estremista indù “Baratiya Janata Party” e detenere il potere.
L’Arcivescovo ha ribadito la contrarietà della comunità cattolica, ricordando che non vi sono prove di “conversioni operate con la forza o con mezzi fraudolenti”, dunque non vi è necessità di leggi di tal natura.
Il decreto anti-conversioni è entrato in vigore nello stato di Himachal Pradesh il 19 febbraio scorso, quando il governatore dello stato ha firmato il provvedimento già approvato dal Parlamento il 29 dicembre 2006. Alcune organizzazioni cristiane stanno pensando di avviare un ricorso legale, sollevando un’eccezione di incostituzionalità, in quanto la legge contrasta con le garanzie di libertà di coscienza e di religione contenute nella Costituzione indiana. Secondo gli osservatori, il Partito del Congresso avrebbe approvato il documento per coagulare maggiore consenso popolare in vista delle elezioni generali previste nello stato all’inizio del 2008. (PA) (Agenzia Fides 27/3/2007 righe 27 parole 278)


Condividi: