ASIA/INDIA - UCCISO UN SACERDOTE CATTOLICO IN KARNATAKA – VIVEVA IN UN ASHRAM CRISTIANO – LA PISTA PIÙ PROBABILE È QUELLA DEI FONDAMENTALISTI INDÙ – UN SEGNALE INQUIETANTE IN PROSSIMITÀ DELLA BEATIFICAZIONE DI MADRE TERESA, CHE DOVREBBE SEGNARE UN MOMENTO DI PACIFICAZIONE E CONVIVENZA

sabato, 11 ottobre 2003

Bangalore (Agenzia Fides) – Il fondamentalismo indù continua a fare vittime fra i cattolici in India. L’ultima vittima è padre Sanjeevananda Swami, sacerdote che viveva da solo in un ashram cattolico a Belur, nella città di Kolar, diocesi di Bangalore, capitale dello stato indiano del Karnataka. Il sacerdote, 52 anni, originario del Kerala è stato brutalmente assassinato la sera del 7 ottobre, ma solo ora se ne è avuta notizia, come ha confermato all’Agenzia Fides l’Arcidiocesi di Bangalore.
Secondo le prime ricostruzioni della Chiesa locale, il sacerdote avrebbe avuto una disputa con alcuni vicini per una questione di proprietà della terra. In seguito alla disputa, un gruppo di persone avrebbe cercato di aggredirlo, così padre Sanjeevananda ha trovato riparo in un villaggio vicino, dove però è stato raggiunto dagli aggressori e ferocemente picchiato. Lasciato in fin di vita, è deceduto per i numerosi traumi riportati, mentre veniva trasportato in ospedale. Il gruppo degli assalitori era composto da 20 persone, alcune delle quali sono state fermate dalla polizia locale.
Le organizzazioni cattoliche chiedono un inchiesta ricordando che già nei sei mesi precedenti il prete era stato più volte minacciato dagli estremisti indù del movimento “Sangh Parivar”. Sajan Geroge, responsabile del Local Council of India Christians ha detto all’Agenzia Fides: “Alcuni stanno falsamente cercando di attribuire la morte del sacerdote a una disputa legata alla proprietà della terra. Invece vi sono molti fondamentalisti indù a Kolar, che stanno dietro l’assassinio. Il governo deve fare di più per proteggere le minoranze”.
Il sacerdote veniva da una famiglia cristiana del Kerala, vicino Palai, nota per le numerose vocazioni religiose. Era stato ordinato nel 1993 e aveva istituito un ashram, basato su una vita di preghiera e lavoro sociale, dove viveva con il permesso del Vescovo. E’ stato seppellito nella sua città di origine.
L’ashram è un luogo di preghiera e meditazione di origine induista che è stato “adottato” da alcuni monaci di religione cristiana e oggi diffuso in India. I primi a fondare un ashram cattolico furono il sacerdote francese Jules Monchanin (1895-1957), i benedettini Henri Le Saux (1910-1973), francese, e Bede Griffiths (1906-1993), inglese.
(PA) (Agenzia Fides 11/10/2003 righe 25; parole 243)


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