VATICANO - Cammino di preghiera per la Quaresima - L’Atto di Dolore (VI)

venerdì, 23 marzo 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Dio dà i suoi Comandamenti - Per il tramite di Mosé, Dio dà al popolo d’Israele i suoi Comandamenti, sul Monte Sinai, nel cammino verso la Terra Promessa. La parola «comandamento» ripugna alla mentalità moderna, perché vi vede degli ostacoli alla sua libertà di scegliere ciò che è bene e ciò che male: è bene ciò che mi piace, è male ciò che non mi piace… il vecchio peccato di Adamo ed Eva… è così d’attualità…
Come Dio, tutto Amore, potrebbe non volere il bene dei suoi figli? Come potrebbe essere “geloso” della loro felicità? Non accettare ed osservare i Comandamenti significa rifiutare che Dio sia Amore, rifiutare il suo premuroso Amore. I Comandamenti vengono dati per evitare all’uomo di fare l’esperienza del figliol prodigo, della pecora smarrita… significa prendere coscienza che, tuffatosi nel peccato, nel disordine, l’uomo cammina nelle tenebre, all’ombra della morte. I Comandamenti sono la luce annunciata dal Profeta Isaia, citato da San Matteo: «Il popolo immerso nelle tenebre ha visto una grande luce; su quelli che dimoravano in terra e ombra di morte una luce si è levata» (Matteo 4, 16: cfr Isaia 9,1).
Il Signore Gesù non ha ritirato niente dai Comandamenti dati a Mosè: «Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti… ma per dare compimento» (Matteo 5, 17) e mette in guardia coloro che si permettevano di togliere loro qualcosa. Perché il rispetto dei Comandamenti è il segno dell’Amore riconoscente nei confronti di Dio, che ci guida verso i verdi pascoli. E Gesù precisa anche che l’osservanza stretta di questi Comandamenti di Dio, è la misura dell’amore che noi abbiamo per Lui: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti» (Giovanni 14, 15).
In questa epoca di confusione, risulta indispensabile ritrovare il senso dei Comandamenti di Dio, e metterli in pratica, con amore e riconoscenza verso Dio, che si è reso il nostro Pastore, il Buon Pastore. (Continua) (J.M.) (Agenzia Fides 23/3/2007, righe 22, parole 331)


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