AMERICA/ECUADOR - “È arrivata l'ora di dimostrare che amiamo la patria, che tutti siamo e ci sentiamo fratelli”: energico appello dei Vescovi di fronte alla profonda crisi politica che il paese sta attraversando

venerdì, 9 marzo 2007

Quito (Agenzia Fides) - La Chiesa dell'Ecuador, attraverso il suo Presidente Mons. Néstor Herrera Heredia, Vescovo di Machala, ha lanciato "un fervente e accorato appello alla calma e all'unità di tutti gli ecuadoriani" davanti alla situazione che sta vivendo il paese. Mercoledì 7 marzo si è infatti aperta una profonda crisi politica, che vede contrapposti il Dirigente e la Corte Elettorale Suprema (TSE) che chiedono una Assemblea Costituente ed il Parlamento che la nega. La situazione esasperata ha portato alla destituzione da parte del Tribunale Elettorale, di 57 dei 100 deputati che si oppongono al fatto che gli ecuadoriani decidano attraverso le elezioni del prossime 15 aprile, l'insediamento dell'Assemblea Costituente. Il Presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha fatto ricorso alle forze di polizia per impedire l'ingresso in Parlamento ai 57 deputati destituiti.
I Vescovi ritengono che questi fatti abbiano aperto “una crisi politico-giuridica mai vista in Ecuador, conseguenza delle manipolazioni del potere e di giochi politici disonesti per ottenere prebende di ogni tipo alle spalle del popolo". "L'Ecuador - continua il comunicato - non merita né può accettare questa situazione. Siamo ancora in tempo per fermare il disastro che ci viene addosso". In questa situazione in cui gli animi e le passioni si infiammano, la Chiesa lancia un appello "a mantenere la calma e la pace". Ai magistrati i Vescovi chiedono di "contribuire con il loro sapere, con il loro giudizio ben ponderato e con il loro amor patrio, a sostenere la patria, a salvare la democrazia e l'istituzionalità dello Stato". Infine lanciano un appello a tutti gli ecuadoriani: “è arrivata l'ora di dimostrare che amiamo la patria, che tutti siamo e ci sentiamo fratelli, e che non possiamo rassegnarci a scomparire come Paese". A Dio e alla Vergine Santissima chiedono di non abbandonarli in queste ore di incertezza e di aiutarli a salvare il Paese. (RG) (Agenzia Fides 9/3/2007; righe 21, parole 316)


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