VATICANO - Conclusi gli Esercizi Spirituali della Curia Romana: “dietro a tanti fenomeni del nostro tempo, apparentemente molto lontani dalla religione e dal Cristo, c’è una domanda, un'attesa, un desiderio… l’unica vera risposta a questo desiderio, onnipresente proprio nel nostro tempo, è Cristo” afferma il Santo Padre Benedetto XVI

sabato, 3 marzo 2007

Città del Vaticano (Agenzia Fides) - Con il canto delle Lodi e la Meditazione finale, si sono conclusi questa mattina, 3 marzo, gli Esercizi Spirituali alla presenza del Santo Padre Benedetto XVI. Le Meditazioni sono state proposte dal Card. Giacomo Biffi, Arcivescovo emerito di Bologna, a cui il Santo Padre si è rivolto con parole di gratitudine al termine degli Esercizi.
“Nella Santa Messa, prima della preghiera eucaristica, ogni giorno rispondiamo all'invito «in alto i nostri cuori» con le parole: «sono rivolti al Signore» - ha detto Papa Benedetto XVI - . E temo che questa risposta sia spesso più rituale che esistenziale. Ma Lei ci ha insegnato in questa settimana, realmente, ad alzare, ad elevare il nostro cuore, a salire in alto verso l'invisibile, verso la vera realtà. E ci ha donato anche la chiave per rispondere ogni giorno alle sfide di questa realtà… Lei, realmente, ci ha aiutati ad uscire da questa gravitazione delle cose di ogni giorno e ad entrare in questa altra gravitazione del Risorto e, così, a salire in alto.”
Vorrei dirLe grazie - ha proseguito il Pontefice - anche perché ci ha donato diagnosi molto acute e precise della nostra situazione di oggi e soprattutto ci ha mostrato come dietro a tanti fenomeni del nostro tempo, apparentemente molto lontani dalla religione e dal Cristo, ci sia una domanda, un'attesa, un desiderio; e che la unica vera risposta a questo desiderio, onnipresente proprio nel nostro tempo, è Cristo. Così Lei ci ha aiutato a seguire con maggiore coraggio Cristo e ad amare di più la Chiesa, la «Immaculata ex maculatis», come Lei ci ha insegnato con sant'Ambrogio.” Il Papa ha concluso ringraziando il Card. Biffi anche “per il suo realismo, per il suo umorismo e per la sua concretezza”. (S.L.) (Agenzia Fides 3/3/2007; righe 19, parole 301)


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