AMERICA - Dall’inizio del 2007 sono state contagiate dalla dengue 77.000 persone in tutta l’America Latina; stato di emergenza in Paraguay

giovedì, 1 marzo 2007

Bogotá (Agencia Fides) - In seguito ad una allarmante epidemia di dengue che dall’inizio dell’anno ha contagiato almeno 77.000 persone in America latina, il Governo del Paraguay ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale per 60 giorni. La misura preventiva è stata presa dopo la morte della decima persona nel 2007 a causa di questa febbre emorragica, e dopo la comparsa di una variante più virulenta della malattia, finora sconosciuta nel paese. La tipologia di dengue viscerale, responsabile di sei dei dieci morti registrati in Paraguay, attacca gli organi vitali come il fegato, il cuore, i polmoni o il cervello e può causare la morte nel giro di poche ore.
Dopo il Paraguay, il Brasile è il paese latinoamericano dove si registra il maggior numero di persone contagiate dalla febbre "spaccaossa". Lo Stato del Mato Grosso do Sul, al confine con il Paraguay, è il più colpito, con 38.500 casi e 4 morti registrate tra gennaio e febbraio. Dei 78 municipi di questo Stato, in 76 sono stati notificati casi e la situazione più grave è quella di Campo Grande, la capitale della regione, con 25.753 contagi.
Negli Stati della regione sud orientale del paese (Sao Paulo, Minas Gerais, Río de Janeiro e Espíritu Santo), dove si concentra la maggior parte della popolazione brasiliana, sono stati registrati, quest’anno, 6.488 casi, un numero inferiore del 53,93% rispetto allo stesso periodo del 2006.
L’Argentina ha segnalato che i casi notificati finora sono 108, mentre altri 391 sono sotto osservazione, e non ci sono stati morti. Fonti sanitarie argentine hanno dichiarato che la maggior parte dei pazienti sono delle province di Formosa e Misiones, al confine con il Paraguay, e che tutti i casi corrispondono al denominato dengue classico.
Il Ministero della Salute di Panama ha informato che, dall’inizio dell’anno fino al 18 febbraio, sono stati registrati 506 casi del tipo classico. Il Governo dell’Ecuador ha stimato un totale di 800 casi, anche qui di tipo classico, e 30 in più di quello emorragico, tuttavia non ci sono stati morti. Il Ministero della Salute ecuadoriano, ha dichiarato di aver avviato, nei primi giorni del mese di febbraio, una campagna di controllo della malattia sulla Costa, in Amazzonia e in tre province della Sierra, dove c’è una maggiore incidenza di mosquito aedes aegypti.
In Bolivia, nei primi mesi del 2007, l’epidemia ha colpito 585 persone, in particolare nel municipio tropicale di Santa Cruz.. In tutto il paese, i casi sospetti sono 1.856. La Segreteria Sanitaria dell’Honduras ha indicato che fino alla settimana scorsa erano 500 i casi di dengue classico e 12 di quello emorragico, dei quali finora nessuno mortale. Il Cile, che finora si era dichiarato libero dalla dengue, ha segnalato che nell’isola di Pasqua, negli ultimi giorni, sono stati riportati tre casi della variante più benigna. Il Ministero della Salute del Perù, a sua volta, ha dichiarato che, nel corso dell’anno finora trascorso, sono stati individuati contagi nei distretti selvaggi di San Martín, Loreto e Junín, e in quelli del nord a Piura e La Libertad.
Cifre ufficiali indicano che in Costa Rica, nel 2006, i contagi di tipo classico erano stati 11.000, mentre quelli di tipo emorragico 66, uno dei quali letale. Dall’inizio dell’anno, tuttavia, non è stato registrato nessun caso. Lo stesso vale per l’Uruguay che, insieme alla Colombia, sono gli unici paesi dell’America dove, nel 2007, non sono stati registrati casi.
A El Salvador, 440 persone sono state contagiate dalla variante classica e 11 da quella emorragica, senza vittime mortali. In Venezuela, lo scorso anno i casi sono stati 39.860, e sebbene non siano state riportate cifre attuali, nel paese le epidemie si verificano almeno quattro volte all’anno. Le autorità sanitarie cubane non hanno riportato cifre ufficiali ma hanno attivato una intensa campagna di prevenzione.
Secondo l’Organizzazione Panamericana della Salute (OPS), la dengue è una malattia endemica presente in più di cento paesi che mette in pericolo 2 milioni e mezzo di persone. (AP) (1/3/2007 Agenzia Fides; Righe:51; Parole: 672)


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