AMERICA/BOLIVIA - Intensa mobilitazione della Chiesa per le inondazioni più gravi degli ultimi decenni che hanno provocato già 39 morti e più di 350.000 disastrati

giovedì, 1 marzo 2007

La Paz (Agenzia Fides) - Le inondazioni che si stanno abbattendo in Bolivia dal mese di dicembre, per il fenomeno climatico chiamato "el Niño", hanno causato già 39 morti e più di 350.000 disastrati nel paese, quasi 23.000 capi di bestiame sono annegati e si sono verificati numerosi crolli e interruzioni delle strade che ostacolano i soccorsi nelle zone colpite. Le forti piogge si sono abbattute soprattutto nell'Amazzonia e nella parte orientale della Bolivia (specialmente Santa Cruz, Beni, alcune zone di Cochabamba e La Paz). Il dipartimento di Beni (nordest) è il più colpito, con più di 80.000 disastrati e sette delle otto province sotto l'acqua. Secondo P. Miguel Iraeta Alberti, Direttore di Caritas-Beni, benché ci siano sempre state le inondazioni, non sono mai state disastrose come queste, e ha sottolineato "la collaborazione e la disponibilità delle persone che lavorano in questa istituzione della Chiesa Cattolica, le quali dedicano il loro tempo, il loro lavoro e ogni sforzo per fronteggiare questa emergenza che vivono i nostri fratelli in questo dipartimento".
Il Presidente della Bolivia, Evo Morales, ha dichiarato la situazione di disastro nazionale per i danni causati dalle inondazioni più gravi degli ultimi decenni. Dopo aver percorso la regione, il Presidente ha affermato che la situazione è molto drammatica: in molte aree rurali non si può neanche atterrare con l’elicottero per portare viveri e medicine.
Numerose diocesi del paese, tra cui Santa Cruz, L'Alto, Cochabamba e Beni, si sono mobilitate organizzando campagne di solidarietà a favore dei disastrati, raccogliendo vestiti, alimenti, medicine e denaro. Gli aiuti sono consegnati alle Caritas locali oppure alle parrocchie, e sono gli stessi parroci, le religiose e i catechisti che si incaricano della loro distribuzione.
Mons. Jesús Juárez, Vescovo de L'Alto, ha indirizzato a tutti i fedeli della diocesi "un appello veemente e generoso alla solidarietà fraterna in questi momenti". "Vogliamo appoggiare tutte le iniziative che si stanno promuovendo attraverso i diversi mezzi di comunicazione, le istituzioni ed anche nella Chiesa, per tendere una mano ai nostri fratelli che soffrono e stabilire ponti di solidarietà che incoraggino la speranza in giorni migliori".
Il Programma Mondiale di Alimentazione (PAM) ed i governi di Venezuela, Cuba, Spagna, Italia, Giappone, Cile, Stati Uniti ed Argentina, tra gli altri, hanno dimostrato la loro solidarietà con donazioni economiche e di viveri.
Anche dal Messico Mons. Gustavo Rodríguez Vega, Presidente della Commissione Episcopale di Pastorale Sociale, ha inviato una lettera ai fratelli della Bolivia nella quale esprime la "sua solidarietà, come Federazione Nazionale della Caritas Messico, davanti alla situazione di emergenza che affrontano i nostri fratelli della Bolivia, particolarmente con quelli colpiti dalle intense piogge. Ci mettiamo a loro disposizione e reiteriamo il nostro impegno di solidarietà". (RG) (Agenzia Fides 1/3/2007; righe 33, parole 354)


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