EUROPA/SPAGNA - “Siamo usciti verso i nostri destini, partendo da un'esperienza certa della presenza di Dio e con un nuovo invio missionario per tutta la Fraternità”: le conclusioni del Congresso Generale della Fraternità Missionaria Verbum Dei

venerdì, 16 febbraio 2007

Loeches (Agenzia Fides) - “Siamo usciti verso i nostri destini, partendo da un'esperienza certa della presenza di Dio e con un nuovo invio missionario per tutta la Fraternità” afferma all'Agenzia Fides Teresa Rodríguez, della Fraternità Missionaria Verbum Dei, alla fine del Terzo Congresso Generale della Fraternità Missionaria. Con la Santa Messa di chiusura e la benedizione di una immagine della Vergine della Misericordia, si è concluso il 14 febbraio il Congresso celebrato a Loeches, Madrid, sul tema "Un carisma a servizio della Parola" (vedi Fides 29/1/2007). Al Congresso, iniziato il 17 gennaio, 44º Anniversario della fondazione della Fraternità, hanno partecipato 67 rappresentanti dei cinque continenti e di paesi anche molto diversi. Inoltre sono stati presenti il Fondatore. P. Jaime Bonet Bonet, e l'Assistente di Governo, il P. Miguel Orcasitas, O.S.A, nominato dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.
Alla fine del Congresso è stato inviato ai membri della Fraternità un Messaggio, frutto dell'opinione di ogni congressista, "un messaggio vivo, di missionari che escono verso i cinque continenti convinti che la Parola di Dio come spada affilata, dà la vita eterna, e chi l'ascolta e l'accoglie, conosce Dio, e non può fare a meno di dedicarsi a farlo conoscere”.
“È stato un congresso per gustare il carisma ed il senso della nostra identità ed appartenenza intorno alle cose essenziali, e per progettare in comune un futuro di espansione missionaria", affermano i congressisti, riconoscendo "l'intervento di Dio nella storia della Fraternità negli ultimi sei anni". "La preghiera di ogni giorno sul tema del Congresso - continua il Messaggio - ci ha confortati ed uniti. Dio ci ha parlato, aprendo i nostri orecchi al suo ascolto, e accendendo in noi il fuoco della missione. Stiamo per tornare a gettare le reti un’altra volta, e a credere nel nostro carisma e nell'efficacia della preghiera e della predicazione". È stato anche, come affermano i partecipanti, un momento per fare rigermogliare il valore e la forza dell'ecclesialità con vitalità sorprendente, riconoscendo fortemente “i tre rami” (missionari, missionarie e coppie missionarie) unite nella rete consistente della "ecclesialità", riconoscendo in tutti "la stessa chiamata, identità e missione che unifica i membri della Fraternità nello stesso carisma".
Il Congresso è stato una specie di nuova Pentecoste, dove la presenza dello Spirito “ci ha rinnovati nella coscienza di essere Chiesa, nella necessità di essere aiutati da essa e nell'urgenza di vivere ed apportare responsabilmente il nostro carisma”. I congressisti si dicono disposti a far crescere in loro "una cultura di corresponsabilità", riconoscendo che i segni dei tempi chiedono “una fedeltà creativa, per custodire e trasmettere alle nuove generazioni, il carisma della Parola di Dio, che ha potere di fare nuove tutte le cose e ricreare oggi una nuova umanità". (RG) (Agenzia Fides 16/2/2007; righe 33, parole 463)


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